Legge 24 giugno 2014, n. 91 convertito nella Legge 11 agosto 2014, n. 116 secondo cui i Presidenti della regioni subentrano relativamente al territorio di competenza nelle funzioni dei commissari straordinari delegati per il sollecito espletamento delle procedure relative alla realizzazione degli interventi di mitigazione del rischio idrogeologico; il decreto-Legge 12 settembre 2014, n. 133 convertito nella Legge 11 novembre 2014, n.164 (cd. SBLOCCA ITALIA) secondo cui, a partire dalla programmazione 2015, le risorse destinate al finanziamento degli interventi in materia di mitigazione del rischio idrogeologico sono utilizzate tramite accordo di programma sottoscritto dalla Regione interessata e dal Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare; l’istituzione della Struttura di missione contro il dissesto idrogeologico e la nomina di tutti Presidenti di Regione a Commissari di Governo per gli interventi di mitigazione del rischio idrogeologico; la definizione di un piano stralcio del valore di 1,1 miliardi di euro per la riduzione del rischio idrogeologico nelle aree metropolitane e nelle aree urbane a maggior rischio idraulico. I primi 700 milioni di euro sono stati stanziati dal Cipe, investimento che si inserisce, a sua volta, nel piu’ ampio piano nazionale 2015- 2020, composto da un lungo elenco di circa 7 mila opere per un fabbisogno stimato per circa 21 miliardi. Negli ultimi 10 anni (2004-2014) le vittime del dissesto idrogeologico in Puglia sono state 17 (16 per inondazione e 1 per frana) e 25 i feriti (24 per inondazione e 1 per frana). Pesantissimo il conto economico, solo negli ultimi due anni (marzo 2013 – marzo 2015), sono stati calcolati danni per frane e alluvioni superiori a 437 milioni di euro. La Puglia ha programmato per il periodo 2000-2014, la realizzazione di 624 opere per un valore di 1048.5 milioni di euro. La Puglia e’ la terza Regione d’Italia dopo Lombardia e Toscana, per opere avviate con 148 euro per abitante rispetto ad una media nazionale di 109 euro investiti in sicurezza del territorio e dei cittadini. Inoltre, nell’ambito dell’impegno finanziario la Puglia e’ stata la prima Regione italiana per stanziamenti che hanno cofinanziato gli Accordi di programma 2009-2010, con 135 milioni di euro dai fondi regionali fuori dal patto di stabilita’. Cio’ significa che la Regione ha considerato prioritarie l’investimento in opere di sicurezza. A giugno 2014 vi era il 34% dei lavori avviati; a marzo 2015 si e’ giunti al 94% degli interventi previsti. “Non sono molto tenero con il governo in carica ma questo e’ un caso straordinario di sinergia positiva – afferma il presidenteb della regione Puglia Nichi Vendola – Abbiamo messo a fuoco problemi e prospettive e si e’ determinata una gara a far bene. Bisogna sempre di piu’ confidare nel controllo sociale che e’ legato a progetti che mettono a trasparenza un ciclo come quello della lotta al dissesto idrogeologico. Mancano all’appello 5 progetti. Entro la fine del mio mandato voglio aver appaltato il 100% delle opere. Le regioni sono titolate a combattere questa guerra contro il dissesto soltanto a partire dalla delibera CIPE n. 8 del 2012 (la quale ha finanziato 84 interventi per quasi 195 milioni di euro, a fronte dei 91 previsti dall’Accordo di Programma del 2010, ndr). La delibera, che ha prodotto l’individuazione dei governatori come direttamente responsabili delle opere in rapporto diretto con la Struttura di Missione, ci ha portato a questi risultati. Intervenire con la logica del ricucire le ferite e del riparare i danni non serve proprio a nulla se non cambia la cultura affaristica territoriale”. “Da un lato – ha concluso Vendola – c’e’ il paese che costruisce il monumento al vincolo, dall’altro c’e’ il paese che costruisce il monumento all’eccezione che diventa norma. E’ la situazione peggiore immaginabile. Bisogna ritornare alla pianificazione ordinaria, puntata sullo stop al consumo di suolo, per far lavorare al meglio l’edilizia del riciclo, del recupero, della rigenerazione urbana. Credo che oggi non ci possiamo piu’ permettere il lusso delle mani sulla citta’, delle mani sulla montagna, delle mani sulla costa. La pianificazione e’ uno strumento prodigioso del territorio. Il rispetto dell’ambiente e’ propedeutico alla buona economia”.
Dissesto idrogeologico, Vendola: “la Puglia è un modello nazionale”
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