Oggi si prevede un primo tentativo per risolvere il problema
Slitta la riaccensione dell’acceleratore piu’ grande del mondo: il Large Hadron Collider (Lhc) del Cern di Ginevra avrebbe dovuto riprendere a funzionare proprio in questi giorni dopo la pausa tecnica di due anni ma, a quanto si apprende, un frammento di metallo, residuo della produzione dei magneti, ha creato un contatto fra la struttura e le barre superconduttrici che portano la corrente ai magneti. Oggi si prevede un primo tentativo per risolvere il problema. ”In una macchina normale non ci sarebbero stati problemi, ma in questo momento l’Lhc si trova alla temperatura di meno 271 gradi”, ha detto ha detto Mirko Pojer, uno dei sette responsabili della preparazione dei circuiti superconduttori dell’acceleratore Lhc. Poiche’ la temperatura raggiunta all’interno della macchina e’ cosi’ estrema, aprire la macchina per rimuovere il frammento in questo momento potrebbe significare un ritardo nella riaccensione di almeno due mesi. ”Sarebbero infatti necessarie circa tre settimane per riscaldare l’acceleratore e almeno altrettante – ha aggiunto – per tornare a raffreddarlo, riportandolo alla temperatura attuale”. Bisogna quindi fare il possibile per di rimuovere il frammento metallico senza aprire la macchina. ”Sono allo studio piu’ soluzioni e oggi tenteremo la prima”, ha detto ancora Pojer. Una possibilita’ consiste nel provocare una turbolenza che riesca a spostare il frammento. Un’altra idea consiste nel cercare di bruciarlo. Se il tentativo di oggi andra’ in porto (ma potranno dirlo con certezza soltanto i test che potranno essere eseguiti lunedi’ 30) la macchina potrebbe ripartire con una settimana di ritardo rispetto alle previsioni iniziali. Non e’ la prima volta che il grande acceleratore si blocca per cause simili: e’ accaduto nel 2007 e nel 2010, ma in entrambi i casi la temperatura della macchina era tale da consentire l’apertura. Nulla a che fare, invece, con quanto accadde nel 2009, quando la briciola di pane (che poi era una baguette) trasportata da un uccello che rimase fulminato fermo’ l’acceleratore per due giorni.