Germanwings, lo psichiatra: “sottovalutati segnali di sofferenza”

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LaPresse/Reuters
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“La sola periodicita’ dei controlli non basta per valutare la salute mentale di un pilota. Servono, infatti, anche controlli di qualita’. I suicidi, soprattutto quelli preceduti da omicidi, come si ipotizza per lo schianto dell’aereo in Francia, sono sempre preceduti da campanelli d’allarme”. Lo ha detto all’AGI Donatella Marazziti, professore associato di psichiatria all’Universita’ di Pisa. “Se si e’ veramente trattato di un suicidio-omicidio – ha spiegato Marazziti – vuol dire che qualche segnale di sofferenza e’ stato sottovalutato. Prima dei 40 anni d’eta’ i piloti vengono sottoposti a controlli ogni anno, dopo aver superato quella soglia d’eta’ ogni sei mesi. Ma e’ solo nella prima selezione, quando cioe’ si decide se una persona diventera’ o meno pilota, che viene effettuata un’accurata valutazione psicodiagnostica”. Per la psichiatra questo non basta per azzerare i rischi. “Bisognerebbe fare una valutazione simile anche in seguito, visto il tipo di professione che un pilota svolge”; ha precisato Marazziti. “In genere i suicidi sono cosiddetti annunciati e cosi’, spesso, anche gli omicidi”, ha aggiunto. “Ora tocca capire se, in qualche modo, ci sia stato anche un abuso di sostanze che, e’ risaputo, puo’ portare a gesti estremi”, ha concluso la psichiatra.

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