Il certificato ufficiale della WMO (World Meteorological Organization) tarda ad arrivare e probabilmente mai arriverà in quanto nella zona di Capracotta e Pescocostanzo non sono state effettuate misurazioni considerate “ufficiali”, ma a documentare il dato ci hanno pensato gli appassionati della zona che hanno misurato 256cm di neve a Capracotta (1.421 metri, provincia di Isernia), 240cm a Pescocostanzo (1.395 metri, provincia di L’Aquila) la mattina di venerdì 6 marzo fuori dai centri abitati in zone aperte non influenzate dagli accumuli eolici. Tra le case, dove il vento ha determinato accumuli più sostanziali, il manto bianco ha superato i tre metri e letteralmente sommerso i primi piani delle abitazioni.
La notizia del record mondiale, che prescinde dalla sua certificazione ufficiale, ha già fatto il giro del mondo ed è rimbalzata sui mass media di tutti i continenti: soltanto in Italia c’è qualcuno che con il solito scetticismo tipicamente italiota continua a mettere in dubbio l’eccezionalità dell’evento, che dopotutto ha altri precedenti nella storia dell’Appennino abruzzese e molisano. Il grande meteorologo Edmondo Bernacca, infatti, nella Rivista Meteorologica Italiana del dicembre 1961 scriveva che a Roccacaramanico, frazione del comune di Sant’Eufemia a Maiella ad appena 878 metri di quota in provincia di Pescara, caddero 365cm di neve in 24 ore. Anche quel dato non è stato mai ufficialmente omologato dalla WMO che continua a considerare record di più grande nevicata in 24 ore quello di Silver Lake, nel Colorado, dove tra 20 e 21 aprile 1921 caddero 193cm di neve in 24 ore, ma che il luogo più nevoso del mondo in termini di intensità della precipitazione sia l’Appennino italiano tra Abruzzo e Molise è fuori da ogni dubbio, e l’evento dei giorni scorsi non fa altro che confermare un dato climatico acclarato e storico. Abruzzo eMolise battono quindi USA, Giappone e resto del mondo. Andiamo a scoprire perché.
Sull’Appennino italiano nel cuore del Mediterraneo la più grande nevicata del Pianeta
Tra Abruzzo e Molise, nella zona delle più grandi nevicate del mondo, sorgono la Majella e i Monti della Meta, sull’Appennino che prende questo nome dalla divinità celtica Penn venerata dai Salassi e, più in generale, dalle popolazioni celto-liguri da cui ha preso nome tutta la dorsale montuosa che attraversa la penisola italiana. Proprio la dorsale orientale, esposta al mare Adriatico, è quella zona che riesce a ricevere le più abbondanti nevicate in breve tempo tra l’Abruzzo e il Molise. E’ bene precisare che quest’area non è la più nevosa del mondo o d’Italia in termini di accumulo di neve stagionale o di persistenza di neve al suolo (basti pensare alle vicine Alpi).
E’, invece, la zona del MONDO in cui si verificano le più abbondanti nevicate in breve tempo, nell’arco di 24 o 48 ore, perchè qui le montagne arrivano ad altissima quota a ridosso del mare, quasi a strapiombo, con vette come il Monte Amaro (2.793 metri, cima della Majella) o il Monte Meta (2.240 metri, cima dei monti della Meta) distanti pochissimi chilometri dalla costa. La presenza di questi rilievi così alti alimenta l’effetto “stau” che nella dorsale adriatica abruzzese e molisana si attiva quando i venti sono nord/orientali perché il versante dell’Appennino esposto al mare si affaccia proprio a nord/est, quindi da dove arrivano le fredde correnti balcaniche. In quest’area, insomma, si vengono a creare le condizioni orografiche ideali per precipitazioni eccezionali, nevose nella stagione invernale proprio per la vicinanza e l’esposizione a est. In nessun altro posto del mondo esistono simili fattori, tra cui la vicinanza con il mar Mediterraneo che – mite e umido – alimenta l’energia per le precipitazioni abbondanti, provocando nevicate di tale portata. Siamo alle spalle di Roma, sull’altro versante dell’Italia centrale, in una zona che nonostante le impervie montagne è densamente popolate da comunità che hanno sempre fatto della neve una risorsa importante sin dai tempi antichi. Siamo nell’angolo delle nevicate più grandi del mondo, nel cuore del Mediterraneo, nel cuore d’Italia.