Il passaggio della “Squall line” che nella serata di ieri ha interessato gran parte della Sicilia orientale, ed in modo particolare il catanese e il messinese, è stato preceduto dal transito di una spettacolare “Shelf Cloud”, ossia una sorta di grossa “nube a mensola” che rappresenta la parte più avanzante dell’ammasso convettivo, in sfondamento dall’entroterra messinese e catanese. La “Shelf Cloud” si genera in particolari condizioni di forte instabilità atmosferica. Spesso questo tipo di “nube accessoriata” si forma quando una massa di aria calda e molto umida, presente presso il suolo, viene di colpo sollevato dal passaggio del “downburst” legato ad un temporale in fase di avanzamento.
L’aria calda salendo di colpo verso l’alto ad una certa altezza raggiunge la quota di condensazione, favorendo così la formazione di questa imponente “nube a mensola”. Parte di quest’aria fredda si infiltra nella corrente ascendente calda (“updraft”) de temporale e avvolgendosi a spirale intorno ad essa, viene spinta nuovamente verso l’alto. Poiché il punto di rugiada di una massa di aria fredda si trova a una quota inferiore rispetto a quello di una massa di aria più calda, l’aria fredda infiltrata condenserà ad una quota altimetrica inferiore, formando così la nube a muro. Spesso il transito di una “Shelf Cloud” desta un pò di impressione nei confronti dell’osservatore, visto la particolare forma dell’addensamento nuvoloso, dalla base molto scura e spesso molto vicino al suolo. A volte, come capita di frequente nelle grandi pianure centrali statunitensi, è talmente bassa da sembrare di toccare terra.
La “Shelf Cloud” di solito si distende parallelamente alla direzione di propagazione della “Cella temporalesca“ o del sistema convettivo, come accaduto proprio nell’episodio di ieri registrato lungo le coste del catanese e del messinese ionico. La presenza di questa particolare “nube a mensola” sta ad indicare l’arrivo di un sistema temporalesco di forte intensità, capace di apportare forti rovesci di pioggia, scrosci di grandine e intense fulminazioni. Le precipitazioni non si verificano mai sotto la “Shelf Cloud”, visto che anche se di pochissimo si trova distaccata dal cuore del cumulonembo, ma solo dopo il suo transito. Al contrario di quanto si possa pensare difficilmente al transito della “nube a mensola” possono prendere vita fenomeni vorticosi di una certa importanza, come trombe d’aria o tornado. Questo perchè avanzando assieme al “downburst” non presenta moti rotatori degni di nota, a parte il caso che l’ha vede inserita in una “Supercella” ben organizzata con un debole moto rotatorio alla base dei cumulonembi, tipico dei “mesocicloni” (ma non era questo il caso di ieri).
Quella che ieri ha investito lo stretto, a seguito dell’importante passaggio temporalesco pomeridiano, si è formata proprio sulla costa del catanese e della ionica messinese, con il “downburst” del temporale che avanzando verso est ha scalzato verso l’alto lo strato d’aria calda e molto umida precedentemente depositato dallo scirocco. Il fronte poi risalendo verso nord-nord/est è penetrato all’interno dello stretto sbattendo la propria base tra i rilievi dell’Aspromonte (Calabria) e i Peloritani (Sicilia). Da notare pure come la parte più bassa del cumulonembo temporalesco si è rapidamente alzata dopo aver superato il baluardo montuoso della dorsale peloritana, questo ha impedito la stura di fenomeni precipitativi particolarmente intensi. Le “Shelf Clouds” sono fenomeni non molto frequenti in Sicilia, ma non così rari, anzi spesso, specie in primavera, si possono innescare le condizioni migliori per il loro sviluppo, specie durante l’autunno e la stagione primaverile.
La maggior parte delle volte la formazione delle “nubi a mensola” osservate fra Calabria e Sicilia è attribuita al passaggio di un fronte freddo da ovest o nord-ovest, dal basso Tirreno, seguito da aria fredda e umida che si sovrappone sopra uno strato molto caldo e umido, rilasciato da un intensi flusso sciroccale, preesistente nei bassi strati. In questi casi l’aria fredda e pesante dopo aver scavalcato i Peloritani si getta turbolenta sopra quella calda e umida (con tanto di foschia) stagnante sulle coste ioniche siciliane, a seguito di una sciroccata, provocando un brusco innalzamento di quest’ultima fino a sviluppare la “Shelf Cloud” pronta ad impattare verso la costa reggina e il versante occidentale aspromontano. L’evento di ieri invece è stato generato da forti moti convettivi (correnti ascensionali) attivati da un rigurgito di aria più fredda in quota da ovest, sopra l’umida e mite ventilazione da SE, resistente nei bassi strati sulla costa ionica siciliana.