Il mare “ribolle” a Napoli, domani un sopralluogo degli esperti INGV: “non ci sembra un fenomeno naturale”

MeteoWeb

vesuvio napoliCom’è possibile osservare dal video realizzato da un gruppo di sub, il mare “ribolle” al largo del litorale napoletano: un fenomeno davvero spettacolare ma allo stesso tempo spaventoso per le persone che hanno potuto osservarlo da vicino. La superficie del mare “ribolle” come fosse un pentolone, producendo delle bolle dal diametro abbastanza rilevante. Il fenomeno, documentato proprio poche ore fa, nella giornata di ieri, domenica 22 febbraio, è stato realizzato proprio da alcuni sub che si trovavano al largo delle coste e che prima di effettuare la propria attività di immersione si sono accorti dell’anomalia dell’acqua, tanto da registrare con i propri telefonini il fenomeno che sta mettendo in forte agitazione la popolazione soprattutto perché non si riesce a capire che origine possano avere le bolle e se siano causate da una qualche anomalia sottomarina tale da mettere in pericolo anche la popolazione delle località costiere.

Dinnanzi a questo stato di preoccupazione generale è parso opportuno e doveroso chiedere informazioni tecniche direttamente agli esperti dell’Osservatorio Vesuviano dell’INGV. Gli esperti hanno dato una loro preliminare spiegazione del fenomeno ai microfoni di  MeteoWeb, dichiarando che già domani mattina sarà inviata sul posto una squadra di analisi e ricerca che effettuerà tutte le verifiche ed i rilievi del caso, per capire da cosa possano dipendere queste strane “bolle” dal diametro abbastanza ampio visibili sulla superficie del mare.

In base ad una prima osservazione preliminare delle immagini amatoriali, gli esperti dell’INGV ci hanno spiegato che “secondo una nostra impressione non sembrerebbe un fenomeno naturale ma piuttosto di origine antropica”. Con quest’affermazione, ovviamente tutta da verificare e che potrà essere confermata o smentita solo dopo che verranno compiuti i rilievi necessari appunto domani mattina, gli esperti si riferiscono al fatto che il fenomeno potrebbe non essere ricondotto all’attività vulcanica sottomarina e dunque  ad una possibile fuoriuscita di gas vulcanici, scenario che preoccupa maggiormente la popolazione napoletana. In realtà, proprio in quella zona il fondale marino sarebbe attraversato da condutture di metano ed anche si fognature che dunque, a causa di una probabile falla, potrebbero aver generato il movimento anomalo sulla superficie dell’acqua. Nulla di preoccupante dunque, anche se comunque sarebbe un’anomalia da verificare e a cui porre rimedio. Occorrerà comunque monitorare il fenomeno costantemente per scongiurare qualunque tipo di ripercussioni e disagi per la popolazione costiera ed attendere delle conferme più certe e tecniche che arriveranno solo domani, dopo che gli esperti realizzeranno tutti gli studi ed i rilievi che riterranno opportuni.

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