Il morbillo, la principale causa di morte in età pediatrica: vaccini necessari per non correre rischi

MeteoWeb

MORBILLO 3Il morbillo e’ una delle principali cause di morte fra i bambini e gli adolescenti nonostante sia disponibile un vaccino sicuro ed efficace. Lo sottolinea Susanna Esposito, presidente della commissione OMS per l’eliminazione di morbillo e rosolia congenita. E sembra essere stata proprio la complicanze del morbillo ad uccidere la bambina di quattro anni morta sabato scorso al Policlinico Gemelli colpita da una violenta forma di panencefalite subacuta sclerosante scatenatasi dopo che la piccola si era ammalata di morbillo, contro il quale non era stata vaccinata. “Il morbillo e’ una malattia virale che puo’ avere un’evoluzione infausta – sottolinea Esposito – e non esiste una terapia specifica in grado di impedire tale evoluzione. Il rischio di morte permorbillo avviene in 1 caso ogni 10.000 e il rischio di complicanze, come l’encefalite, avviene in 1 caso ogni 1000. Le encefaliti, nei casi piu’ gravi come quello di questa bambina, portano al decesso che puo’ verificarsi a distanza di qualche mese o anche qualche anno dalla comparsa dei primi sintomi. Di conseguenza, la prevenzione con la vaccinazione e’ l’unica arma che abbiamo per evitare i decessi e le complicanze neurologiche permanenti legate a questa malattia”. In Italia, secondo dati dell’ISS, dall’inizio del 2013 sono stati segnalati 3.943 casi di morbillo di cui 2.251 nel 2013, 1.680 nel 2014 e 12 nel 2015. “In Italia, quindi, gli obiettivi di copertura vaccinale – rende noto l’Oms – necessari per l’eliminazione del morbillo non sono stati ancora raggiunti”. Basti pensare che nel 2014 e fino al 25 febbraio nel 2015, 7 paesi della Regione hanno segnalato 22.149 casi di morbillo. L’Italia e’ ancora al quinto posto, tra i 7 Paesi con il maggior numero di casi segnalati in questo periodo. L’OMS-Regione Europa, durante il recente meeting di Copenhagen, ha invitato tutti ad intensificare la vaccinazione contro il morbillo nelle diverse fasce di eta’ a rischio. “Cio’ contribuira’ a mettere fine alle epidemie – conclude l ‘Oms- in corso nella Regione ed evitare ulteriori epidemie nel futuro”.

Condividi