C’è parecchio fermento in questi giorni nell’alta atmosfera. L’elemento saliente di questi giorni sarà rappresentato dal ritorno del freddo e anche della neve fino a bassissima quota, se non al piano, su gran parte del vecchio continente, dalla Francia fino alla Polonia, Bielorussia e i Paesi Baltici. L’importante manovra barica in sede artica, indotta molto probabilmente dal moderato “stratwarming” in atto sopra l’Alaska e l’Arcipelago Artico canadese, sta indebolendo la figura del vortice polare il quale comincia a mantenere un assetto di tipo “displacement”, che nulla a che vedere con quello di tipo “split” visto che il nucleo del vortice polare stratosferico rimane unico e non frammentato. In questo caso il vortice polare si presenta leggermente fuori asse rispetto la sua posizione geografica ordinaria.
Al contempo, lo sviluppo di una cellula anticiclonica, di oltre 1032 hpa, fra il settore più settentrionale del mare di Beaufort e la parte centrale del mar Glaciale Artico, favorirà un arretramento verso la Groenlandia del “lobo canadese” del vortice polare, che posizionerà il proprio nucleo di aria gelida alla quota di 500 hpa proprio fra lo Stretto di Baffin e il Plateau groenlandese. Nel corso della settimana il bordo più meridionale del “lobo canadese”, temporaneamente trasferitosi sul comparto groenlandese, subirà un consistente “stretching” ad opera del robusto promontorio anticiclonico delle Azzorre che manterrà i propri massimi (sia al suolo che in quota) fra l’Atlantico portoghese e lo Stretto di Gibilterra. Subendo questo intenso “stretching” la vasta circolazione depressionaria fredda legata al “lobo canadese” sarà costretta a scivolare verso latitudini più meridionali, dipanando così un asse di saccatura, colma di aria molto fredda d’orgine polare marittima, che dalle latitudini artiche si proietterà fin verso la Scandinavia e l’Europa centrale.
Già a metà settimana, fra mercoledì 1 Aprile e giovedì 2 Aprile, freddo e nevicate, accompagnati da venti anche forti da NO e O-NO, torneranno ad interessare i paesi dell’Europa centrale, in particolare la Germania, l’est della Francia, ma anche la Repubblica Ceca, la Polonia, il sud della Svezia, la Norvegia, la Danimarca, e l’estremo nord-est dell’Olanda, dove spireranno freddi venti da N-NO e Nord in discesa dal mar del Nord. Entro mercoledì 1 Aprile la neve potrebbe tornare ad imbiancare buona parte del territorio tedesco, con fioccate pure sulla capitale Berlino e nelle altre grandi città della Germania. L’avvettare di masse d’aria piuttosto fredde, d’estrazione polare marittima, dovrebbe incentivare un significativo abbassamento delle temperature che si spingeranno a ridosso della soglia degli zero gradi fino a quote pianeggianti. Al contempo, con lo scivolamento verso la MittelEuropa del vortice polare, l’avvento di aria molto fredda, per non dire gelida, in quota permetterà alle precipitazioni nevose di spingersi fino a bassissima quota, raggiungendo persino il piano senza grossi problemi, lasciando persino degli accumuli di pochi centimetri sulle pianure della Germania, Polonia, Bielorussia, Repubbliche Baltiche e Ucraina centro-occidentale.
Nevicate un pò più consistente si verificheranno sulle alture della Baviera, e sulle aree pedemontane di Svizzera, Austria e Repubblica Ceca, dove il manto bianco raggiunge picchi di oltre i 40-50 cm in diverse località. Sul versante nord rilievi alpini invece si supererà abbondantemente il metro di altezza a causa del “forcing” orografico imposto alle fredde correnti da NO, che trascineranno le fredde masse d’aria verso il cuore del continente. La situazione però potrebbe cominciare un po’ a complicarsi quando, l’asse di saccatura, proteso fra la regione Artica, le Alpi, propagandosi verso latitudini più meridionali comincerà ad entrare in fase di “stretching”, subendo ad ovest la pressione del “tilting” dell’imponente promontorio anticiclonico delle Azzorre, posizionato con massimi di oltre 1035 hpa sull’Atlantico settentrionale. Entrando in “stretching” la parte più meridionale di essa evolverà in una ciclogenesi a carattere freddo, localizzata nei bassi strati, che dal mar Baltico si sposterà verso le coste della Lituania e della Lettonia, arrecando condizioni di tempo instabile e molto freddo, con precipitazioni diffuse, che potranno assumere carattere nevoso.
Lo sviluppo di questa depressione fredda sottovento alla saccatura artica causerà anche un sensibile inasprimento del “gradiente barico orizzontale” sul lato occidentale di quest’ultima, favorendo l’attivazione di forti e freddi venti da NO che da domani cominceranno a spazzare tutto il Regno Unito, per propagarsi mercoledì al mar del Nord e alle coste settentrionali di Francia, Belgio, Olanda e Danimarca, dove l’arrivo dell’aria molto fredda verrà accompagnato da forti burrasche da O-NO e NO, con raffiche capaci di toccare picchi di ben 90-100 km/h lungo le coste di Olanda, Danimarca meridionale e Germania settentrionale.
Quest’area depressionaria, in ulteriore approfondimento, spostandosi in direzione dell’Estonia e del Golfo di Finlandia, più ad est sarà in grado di richiamare aria più mite, d’estrazione temperata continentale, da Sud-est e S-SE, che dalle steppe del Kazakistan si spingerà verso i bassopiani della Russia europea.
Questo flusso più mite tenderà ad interagire con l’aria molto fredda, d’origine polare marittima, che dalla Scandinavia si muoverà verso la Danimarca e il mar del Nord, attraverso una fredda ventilazione orientale, da Nord e N-NO. L’interazione di queste masse d’aria produrrà una estesa nuvolosità che potrà dare luogo a nevicate estese fra Germania orientale, Svezia meridionale, Danimarca Polonia, Repubbliche Baltiche, Bielorussia ed ovest dell’Ucraina. Su queste ultime tre le nevicate potranno essere persistenti.