Le malattie della cute sono molto diffuse
Grazie alle innovazioni degli ultimi anni, la dermatologia dispone di opzioni terapeutiche in grado di curare sempre meglio importanti patologie cutanee, come la psoriasi e la cheratosi attinica. Se ne e’ parlato, questa mattina al Palazzo delle Stelline a Milano, nel corso della conferenza stampa ‘La pelle e le sue patologie’. Le malattie della cute sono molto diffuse. Ad esempio l’acne colpisce, con diversa intensita’, circa il 90% dei giovani; la psoriasi, invece, interessa il 3% della popolazione mondiale, circa 125 milioni di pazienti di cui oltre 2,5 milioni in Italia. La cheratosi attinica, una lesione di tipo neoplastico allo stadio iniziale, colpisce poi l’1,4% degli italiani sopra i 45 anni ed e’ una patologia sotto diagnosticata. La psoriasi viene equiparata spesso a una patologia invalidante. Si manifesta con la comparsa di chiazze rossastre e rotondeggianti, ben delimitate da margini netti. Con il progredire della patologia, le chiazze possono confluire e ricoprirsi di squame di colore bianco-argenteo. La maggior parte delle persone affette da questa malattia (circa l’80%) soffre di psoriasi a placche, nella forma lieve o moderata. Il presidente della Societa’ italiana di dermatologia, Giampiero Girolomoni, ha spiegato che “per questa patologia le prospettive di trattamento sono molte migliorate”. Tuttavia, in generale, “quando una persona si accorge delle lesioni tende a sottovalutare il problema, lo nasconde e spera che passi da solo”. Quindi “puo’ passare del tempo prima che si arrivi a una diagnosi e alla prescrizione di una terapia”. Anche l’acne si caratterizza per l’impatto emotivo e socio-relazionale, che compromette la quotidianita’ di chi ne e’ affetto. “L’acne e’ la malattia cutanea piu’ diffusa dell’eta’ puberale e post-puberale e fino al 90% dei giovanissimi ne e’ affetto in qualche forma”, ha sottolineato il professore emerito di Dermatologia all’Universita’ di Modena e Reggio Emilia, Alberto Giannetti. Meno conosciuta ma ben piu’ pericolosa e’ la cheratosi attinica, una lesione neoplastica epiteliale cutanea che si sviluppa spontaneamente come conseguenza di un’esposizione prolungata ai raggi ultravioletti (UV). La sua insorgenza, quindi, e’ correlata all’effetto cumulativo dell’esposizione non protetta ai raggi solari e ad altre fonti UV (come i lettini abbrozzanti) e all’avanzare dell’eta’. Le lesioni possono evolvere in carcinoma squamocellulare invasivo e per questo motivo devono sempre essere diagnosticate e trattate precocemente. La diagnosi tempestiva, infatti, permette di instaurare una terapia adeguata che consiste nel curare non solo la lesione ma anche la cute fotodanneggiata circostante (il cosiddetto campo di cancerizzazione). Un’altra sfida con la quale i dermatologi devono confrontarsi e’ il fenomeno crescente delle resistenze batteriche ai comuni antibiotici. “Purtroppo da circa 15 anni non vengono immessi sul mercato nuovi antibiotici e tutto lascia supporre che per i prossimi 5/7 anni non ve ne saranno di nuovi”, ha sottolineato il direttore della Scuola di specializzazione in microbiologia e virologia dell’Universita’ degli studi di Milano, Roberto Mattina. “Le resistenze batteriche agli antibiotici – ha aggiunto – sono distribuite sul territorio in maniera molto disomogenea, quindi sarebbe necessario istituire un Osservatorio delle resistenze per mappare la situazione e monitorarla”. Alla conferenza stampa, organizzata da Leo Pharma (azienda farmaceutica danese), e’ stato ricordato anche che dal 17 al 20 marzo a Viareggio si terra’ il corso di aggiornamento sulle ‘Malattie infiammatorie della cute’ rivolto a giovani specializzandi in dermatologia.