Scienza e tecnologia sono la “chiave” per un’alimentazione sostenibile

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Cesare Puccioni, per il “Fab’Food” all’Expo 2015

ORA LEGALE ALIMENTAZIONELa chimica svolge un ruolo chiave nella qualità del cibo che mangiamo e dunque nell’alimentazione sostenibile. È quanto afferma il presidente di Federchimica Cesare Puccioni, in occasione della presentazione della mostra di Confindustria “Fab’Food” che sarà allestita nel Padiglione Italia di Expo 2015, di cui è sponsor.

La chimica dà un contributo essenziale all’alimentazione sostenibile perché fornisce soluzioni ai problemi che riguardano la produzione, la disponibilità, la conservazione del cibo, con piena garanzia in termini di sicurezza degli alimenti. La Scienza chimica ha svolto un ruolo essenziale per la qualità della’alimentazione; anzitutto spezzando il vincolo allo sviluppo dovuto alla limitatezza delle risorse naturali” ha spiegato Puccioni. “Il legame tra innovazione industriale, miglioramento continuo della qualità della vita e contributo della Scienza e delle tecnologie è fortissimo – ha aggiunto – basti pensare ai fertilizzanti chimici, al miglioramento genetico, agli agrofarmaci a difesa delle coltivazioni, allo sviluppo dei sistemi di irrigazione e alle biotecnologie che hanno dato vita alla Rivoluzione verde, cioè all’esplosione delle rese per ettaro in gran parte del mondo. A queste tecnologie si sono aggiunte quelle che hanno aiutato l’industria alimentare a combattere lo spreco migliorando la qualità e la conservazione dei cibo. È necessario far comprendere che non sarebbe possibile raggiungere gli obiettivi dell’alimentazione sostenibile nei confronti di tutta la popolazione mondiale senza un ruolo fondamentale della Scienza, della tecnologia e dell’industria, che rende disponibili per tutti le innovazioni generate dal mondo scientifico, in particolare quello chimico“. Puccioni ha chiarito che “al contrario di quanto molti luoghi comuni facciano pensare, il cibo che noi mangiamo è sicuro, perché protetto dalle norme e dai controlli e dall’impegno delle imprese di tutta la filiera agroalimentare; le sostanze, i prodotti e le materie prime chimiche sono soggetti a normative europee senza eguali sia a livello mondiale e sia rispetto ad altri settori che in Italia sono spesso applicate in modo ancora più restrittivo e soggette a controlli ancora più severi rispetto ai competitori europei e mondiali“.

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