I ragazzi hanno cercato di soddisfare la loro curiosità sulla quotidianità in una navetta spaziale
“Tenete stretta la vostra passione per lo spazio e in bocca al lupo per il vostro futuro”. Questo l’augurio che l’astronauta italiana, Samantha Cristoforetti, agli studenti collegati in videoconferenza dal Muse (Museo di scienze) di Trento, dall’Universita’ tecnica di Madrid e dal Museo di storia naturale di Vienna grazie al progetto educativo ‘Mission X – allenati come un astronauta’, promosso dall’Esa, l’agenzia spaziale europea. I bambini delle scuole primarie – tra cui un centinaio provenienti da scuole trentine che hanno attivato il progetto linguistico Clil – hanno potuto dialogare con Samantha Cristoforetti. Un incontro informale con gli studenti che, a turno, hanno rivolto alcune domande in inglese alla pilota dell’aeronautica militare che partecipata alla missione spaziale ‘Futura’. I ragazzi, tutti di eta’ compresa tra gli 8 e i 12 anni, hanno cercato di soddisfare la loro curiosita’ sulla quotidianita’ in una navetta spaziale: che cosa si mangia, come ci si procura l’ossigeno necessario per respirare, quali attivita’ fisiche si svolgono a bordo. “Grazie all’assenza di gravita’ corriamo anche sulle pareti – ha risposto l’astronauta -. Abbiamo tanti esercizi da fare per evitare problemi cardiovascolari e alle ossa”. E ancora, e’ stato chiesto, com’e’ dormire tra le stelle? “Qui non esistono giorno e notte – ha risposto – e ci mettiamo circa 90 minuti per fare un giro attorno alla terra, quindi giriamo molte volte nell’arco delle 24 ore, che teniamo come riferimento per regolare la nostra giornata”. A Samantha – che si e’ presentata, come altre volte, con il pupazzo portafortuna, Olaf, tra le mani – i ragazzi hanno chiesto anche se ascoltasse della musica. “Mi sono portata moltissima musica di generi diversi, visto che dovro’ rimanere qui per sei mesi, che e’ molto tempo – ha risposto -. Scelgo le canzoni da ascoltare a seconda di quello che sto facendo in quel momento, se la situazione e’ piu’ tranquilla o piu’ faticosa”. Gli studenti sono stati selezionati tra un consistente numero di richieste giunte da 9 Paesi aderenti all’Esa e, nel corso del pomeriggio, hanno incontrato l’astronauta italiano Paolo Nespoli, che ha affascinato gli studenti con i suoi racconti dallo spazio e rispondendo alle loro curiosita’. Il Museo delle scienze di Trento, per l’occasione, ha ospitato le scuole di Trento e della provincia per un’intera giornata per approfondire i temi dell’alimentazione, della salute e dell’importanza dell’allenamento fisico nello spazio.