Tubercolosi: tutto quello che c’è da sapere su contagio e prevenzione

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Per prevenire la tubercolosi esiste un vaccino che tuttavia non protegge al cento per cento dall’infezione

TUBERCOLOSI 1 - CopiaDiminuisce il tasso di mortalità per tubercolosi, ma la malattia è sempre più resistente ai farmaci. In Italia si registrano fra i quattro e i cinquemila casi l’anno, dei quali il 10-15 per cento riguarda minori. Nel mondo, secondo gli ultimi dati dell’Organizzazione mondiale della Sanità, la tbc ha provocato 9 milioni di malati soltanto nel 2013, 1 milione e mezzo dei quali sono morti.

CONTAGIO. I bambini si ammalano di tubercolosi, ma non sono contagiosi. La tubercolosi è infatti una malattia che può essere trasmessa solo da un adulto: per essere contagiosi si deve essere malati di una forma ‘polmonare cavitaria aperta’ vale a dire che deve essere presente nel polmone una cavità che contiene i bacilli di Koch, responsabili della malattia, in contatto con i bronchi. Secondo Alberto Villani, responsabile di Pediatria generale e malattie infettive dell’ospedale pediatrico Bambino Gesù, “i bambini, non avendo forme cavitarie aperte come l’adulto, non possono essere contagiosi, ma possono essere infettati”. Anzi, essendo “immunologicamente immaturi, sono particolarmente suscettibili alla malattia che può svilupparsi anche in forme particolarmente gravi che coinvolgono, oltre ai polmoni, anche il sistema nervoso e le ossa”. Tra coloro che entrano in contatto con il germe responsabile della tubercolosi, in molti si infettano, ma solo una piccola parte – in media il 10 per cento – sviluppa i sintomi e i segni della malattia. Nei bambini piccoli i sintomi più evidenti sono scarso appetito, tosse e febbre. Individuare un bambino malato di tubercolosi rappresenta un “evento sentinella” che indica un probabile focolaio tra gli adulti che lo circondano. Parlando, cantando, tossendo, un malato di tubercolosi può infettare tutti coloro che gli sono vicini in un raggio di 1,5-2 metri.

PREVENZIONE. Per prevenire la tubercolosi esiste un vaccino che tuttavia non protegge al cento per cento dall’infezione. A differenza di altri Paesi, in Italia questo vaccino non è obbligatorio e viene somministrato solo ad alcune categorie professionali. All’ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma nell’ultimo decennio è stata registrata una media annuale di 25-30 ricoveri di bambini con tubercolosi. Quando si presenta un caso di tubercolosi scatta immediatamente la segnalazione alla Asl di appartenenza e quindi l’adozione di tutte le misure di sanità pubblica previste dal protocollo: test sulle persone che sono venute in contatto con la persona malata, analisi del sangue, profilassi. E’ quindi sempre molto importante identificare la fonte del contagio perché se non viene riconosciuta e curata può diffondere la malattia con estrema facilità. Tutti coloro che entrano in contatto con un malato contagioso devono essere sottoposti a controlli per stabilire se c’è stata infezione o malattia. In particolare i bambini, soprattutto se di età inferiore ai 5 anni. La tubercolosi si può curare con un mix di 3 o 4 farmaci, ma la terapia va assunta per almeno sei mesi.

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