Nella prossima fase della ricerca saranno condotte sperimentazioni cliniche a Sydney e in Scozia
Una nuova ricerca australiana apre la strada a una cura al cancro del pancreas, malattia che per molti pazienti e’ una condanna a morte poiche’ il tasso di sopravvivenza e’ di appena sei mesi dalla diagnosi. Lo studio ha ricostruito le sequenze dei genomi di 100 tumori individuali, individuando quattro sottogruppi che si differenziano fra loro per la disposizione dei geni. Studi genetici intensivi hanno prodotto pochi trattamenti, poiche’ sono coinvolte molte migliaia di geni. Guidata dall’oncologa Lorraine Chantrill dell’Istituto Garvan di Sydney e pubblicata sulla rivista Nature, la ricerca ha appunto iniziato a districare questo caos genetico identificando i quattro sottogruppi, uno dei quali, che colpisce un paziente su sette di cancro al pancreas, risponde bene a farmaci esistenti. I risultati aiuteranno a comporre il mix di farmaci per prevenire le metastasi dopo la rimozione del tumore primario, scrive Chantrill. “E’ particolarmente promettente la chemioterapia a base di platino, che danneggia il Dna del tumore e viene gia’ usata per trattare alcuni cancri al seno”, aggiunge. I farmaci potranno essere di aiuto ai pazienti del sottogruppo ‘instabile’ di cancro del pancreas, che rappresenta circa il 15% dei casi. I genomi di questi tumori sono gia’ cosi’ instabili che un ulteriore danno del loro Dna puo’ impedire alle cellule cancerose di replicarsi. Il tema preminente di questo tipo di approccio e’ noto come “medicina personalizzata”, osserva la studiosa. Nella prossima fase della ricerca saranno condotte sperimentazioni cliniche a Sydney e in Scozia, in cui l’analisi genomica fara’ da guida alla somministrazione di farmaci.