Addio a Giovanni Berlinguer, politico appassionato e scienziato

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Alla passione politica affiancò per tutta la vita quella per la medicina e la scienza

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Giovanni Berlinguer, scomparso la notte scorsa a Roma all’eta’ di 90 anni, fu, con il fratello Enrico, una delle figure di spicco del Partito comunista italiano della seconda meta’ degli Anni ’60 e ’70 e dei Democratici di sinistra. Deputato e senatore, fu anche parlamentare europeo e docente universitario. Componente del Comitato centrale del Pci fino allo scioglimento, venne eletto deputato alle elezioni del 1972, e tenne il seggio anche nelle due legislature successive. Nel 1983 passo’ al Senato venendo rieletto nel 1987. Nei Ds fu al fianco di Fabio Mussi alla guida della corrente di sinistra ‘Per tornare a vincere’, in aperta opposizione alla linea centrista voluta da Piero Fassino, con il quale si scontro’ nel 2001, perdendo con piu’ di un terzo delle preferenze, per la segreteria. Nel 2007, prima dello scioglimento dei Ds e della fondazione del Partito democratico, aderi’ a Sinistra democratica, ancora con Fabio Mussi. Parlamentare europeo, Giovanni Berlinguer fu presidente del Parlamento di Strasburgo in qualita’ di deputato piu’ anziano in due occasioni: nel 2004 prima dell’elezione di Josep Borrell e nel 2007 prima della nomina di Hans-Gert Pottering. Fece parte anche della commissione per la Cultura e l’istruzione e della delegazione della commissione Ue-Messico.

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Alla passione politica affianco’ per tutta la vita quella per la medicina e la scienza. Fu docente di Medicina sociale nella sua Sassari e di Igiene del lavoro a roma dal 1975 al 1999. Fu anche responsabile del primo piano sanitario nazionale nell’ambito del programma di sviluppo economico e negli Anni ’90 fu prima vicepresidente e poi presidente del Comitato nazionale di bioetica. Nello stesso periodo fu membro del Consiglio sanitario nazionale. Nel 2001 il presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi lo insigni’ della medaglia d’oro come Benemerito della Scienza e della Cultura.

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