Clima: il riscaldamento della Terra procede a un ritmo moderato

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I ricercatori avvertono che il ritmo del riscaldamento potrebbe cambiare in futuro

Il riscaldamento globale procede ad una velocita’ ‘moderata’: uno studio che ha analizzato le temperature di un millennio ha sottolineato che questo avanza meno velocemente di quanto sarebbe avvenuto se fosse in corso lo scenario piu’ severo di emissioni ipotizzato dall’Ipcc, il gruppo intergovernativo di scienziati che studia i cambiamenti climatici su incarico dell’Onu. La ricerca, condotta da studiosi Usa, e’ stata pubblicata su Scientific Report. Gli scienziati sottolineano come al momento sia piu’ probabile il tasso di riscaldamento ipotizzato da uno scenario intermedio spesso utilizzato come base per il confronto (il cosiddetto ‘middle of the road’). I ricercatori avvertono pero’ che il ritmo del riscaldamento potrebbe cambiare in futuro. Lo studio, coordinato dalla Duke University, mostra che la variabilita’ naturale delle temperature puo’ spiegare i cambiamenti osservati nei recenti tassi di riscaldamento da decennio a decennio. Secondo la ricerca, queste variazioni naturali del clima possono rallentare o accelerare il tasso di riscaldamento; se non adeguatamente contabilizzati, avvertono gli studiosi, queste variazioni possono inclinare l’affidabilita’ dei modelli climatici. Il team ha creato un nuovo modello statistico sulla base della ricostruzione di dati empirici degli ultimi 1.000 anni, per verificare se altri modelli climatici, come quelli usati dall’Ipcc, prendessero in considerazione la variazione naturale delle temperature. E sono giunti alla conclusione che i modelli utilizzati sembrano sottostimare l’entita’ dei cambiamenti naturali del clima da decennio a decennio. “Il nostro modello mostra che queste variazioni possono essere abbastanza grandi da aver contato per una porzione abbastanza importante nell’accelerazione del riscaldamento avvenuto tra il 1975 e il 2000, cosi’ come la riduzione del tasso di riscaldamento che si e’ verificata tra il 2002 e il 2013”, ha detto Patrick Brown, ricercatore della Duke University.

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