AMS consiste in un magnete superconduttore estremamente sofisticato, i cui rivelatori sono in grado di identificare antiparticelle e antinuclei con una precisione di una parte per miliardo
Dal 15 al 17 aprile al Cern di Ginevra si riuniranno i maggiori esperti di fisica dei raggi cosmici teorici e sperimentali per una tre giorni dedicata ad AMS (Alpha Magnetic Spectrometer), il cacciatore di antimateria. Ambizioso laboratorio orbitante incaricato di studiare la radiazione cosmica, AMS – di cui l’Italia è il primo contributore, con circa il 25% del totale – è stato integrato sulla Stazione Spaziale Internazionale nel 2011.
La realizzazione di AMS, – ricorda l’Agenzia spaziale italiana – ha richiesto lo sviluppo di numerose tecnologie, molte delle quali realizzate dall’Asi e dall’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, in particolare il sistema termico e i rivelatori a silicio.
AMS consiste in un magnete superconduttore estremamente sofisticato, i cui rivelatori sono in grado di identificare antiparticelle e antinuclei con una precisione di una parte per miliardo. Si tratta del primo magnete superconduttore disegnato per operare nello spazio.
Durante i suoi 4 anni di lavoro, lo strumento ha conseguito risultati di grande rilievo che gettano le premesse per nuove prospettive di ricerca nell’ambito dei raggi cosmici e della materia oscura.
L’evento organizzato al Cern, promosso da Samuel Ting (premio Nobel per la Fisica nel 1976 e PI dello strumento), sarà l’occasione per illustrare le implicazioni dei risultati ottenuti da AMS e la loro rilevanza nel campo della fisica dei raggi cosmici. Il presidente dell’Asi Roberto Battiston, deputy-spokesperson della missione, terrà il proprio discorso – incentrato sul futuro della fisica delle particelle nello spazio – nel pomeriggio del 17 aprile a conclusione della tre giorni, prima dell’intervento di chiusura curato da Ting.