La matematica è una scienza molto importante in tantissimi settori, e anche nel poker
Nella nostra vita ci sono molti aspetti che se analizzati nella maniera corretta hanno una valenza logico-matematica. Per chi non è profano questo tipo di discorso apparirà piuttosto banale e scontato, ma questo post è dedicato a chi è appassionato di poker e vuole imparare, grazie alle teorie matematiche nuovi modi per giocare e per migliorare il proprio approccio e la propria logica applicato al poker sportivo. Come molti sanno, la matematica è essenziale per diventare dei giocatori professionisti esperti di poker.
Scopriamo meglio come e perché. Lo scopo di questo breve articolo è illustrare alcuni dei concetti matematici più importanti che si possono applicare al poker. Chi ha frequentato il liceo scientifico, per fare un esempio, avrà sicuramente sentito parlare di calcolo combinatorio. Di cosa si tratta? Per calcolo combinatorio si intende una branca della matematica che studia i modi per raggruppare e ordinare tutti quegli elementi di un dato insieme finito di oggetti. Attraverso questo calcolo combinatorio saremo quindi in grado di contare tali modi, ovvero le configurazioni e solitamente risponde a domande quali “Quanti sono…”, “In quanti modi…”, “Quante possibili combinazioni…”. Questa spiegazione avrà sicuramente ricordato a molti la trama di un film hollywoodiano dal titolo 21, film con Kevin Spacey che raccontava la storia di un professore del M.I.T. che insegnava ai propri studenti come attraverso un elaborato e complesso sistema di conteggio delle carte da gioco, questi studenti riescono ad effettuare grosse vincite ai tavoli del casinò di Las Vegas. Questo film di finzione è basato su una storia vera, dove un gruppo di studenti fu protagonista di grosse vincite tra gli anni ottanta e novanta. Erano studenti del MIT di Cambridge. Per chi volesse giocare a poker online su William hill, è possibile usufruire del bonus di benvenuto registrandosi sul sito.
Un altro concetto matematico fondamentale per il gioco del poker è quello della “speranza matematica”. In teoria della probabilità abbiamo un cosiddetto valore atteso di una variabile casuale X . Questa variabile è un numero che formalizza l’idea euristica di valore medio di un fenomeno aleatorio. In generale il valore atteso di una variabile casuale discreta è dato dalla somma dei possibili valori di tale variabile, ciascuno moltiplicato per la probabilità di essere assunto.
Uno dei principi matematici più conosciuti dai giocatori di poker è probabilmente quello del metodo statistico per vincere ai giochi d’abilità. Questo metodo è conosciuto anche come la formula di de Moivre, che ha come tema la distribuzione normale ovvero la teoria sulla probabilità. I suoi teoremi sono formule applicabili anche ai giochi. Facciamo un rapido esempio: prendendo un gioco misto, cioè un gioco dove il risultato non è appannaggio completo del caso o dell’ abilità di un determinato giocatore, ma più che altro una miscela di più fattori. Come nel poker c’è la possibilità di quantificare l’abilità di un giocatore. Una volta stabilito questo si può calcolare anche la probabilità di vittoria di tutti i giocatori. Questi sono solo alcuni aspetti della matematica applicata al gioco del poker. Recentemente è stato condotto con grande successo uno studio su quello che viene chiamato il fattore M, ossia il fattore di Harrington. In realtà questo concetto è stato inventato da Paul Magriel, poi ripreso da Harrington in una serie di libri di successo. Qui la M serve per calcolare e dividere il proprio stack per il piatto, formato dai bui, cioè quando i giocatori scommettono senza vedere le carte, che quindi restano coperte sul tavolo. Questo articolo ha lo scopo divulgativo di creare attenzione e curiosità su come la matematica possa essere applicata nel poker.