La matematica è una scienza molto importante in tantissimi settori, e anche nel poker
Nella nostra vita ci sono molti aspetti che se analizzati nella maniera corretta hanno una valenza logico-matematica. Per chi non è profano questo tipo di discorso apparirà piuttosto banale e scontato, ma questo post è dedicato a chi è appassionato di poker e vuole imparare, grazie alle teorie matematiche nuovi modi per giocare e per migliorare il proprio approccio e la propria logica applicato al poker sportivo. Come molti sanno, la matematica è essenziale per diventare dei giocatori professionisti esperti di poker.
Un altro concetto matematico fondamentale per il gioco del poker è quello della “speranza matematica”. In teoria della probabilità abbiamo un cosiddetto valore atteso di una variabile casuale X . Questa variabile è un numero che formalizza l’idea euristica di valore medio di un fenomeno aleatorio. In generale il valore atteso di una variabile casuale discreta è dato dalla somma dei possibili valori di tale variabile, ciascuno moltiplicato per la probabilità di essere assunto.
Uno dei principi matematici più conosciuti dai giocatori di poker è probabilmente quello del metodo statistico per vincere ai giochi d’abilità. Questo metodo è conosciuto anche come la formula di de Moivre, che ha come tema la distribuzione normale ovvero la teoria sulla probabilità. I suoi teoremi sono formule applicabili anche ai giochi. Facciamo un rapido esempio: prendendo un gioco misto, cioè un gioco dove il risultato non è appannaggio completo del caso o dell’ abilità di un determinato giocatore, ma più che altro una miscela di più fattori. Come nel poker c’è la possibilità di quantificare l’abilità di un giocatore. Una volta stabilito questo si può calcolare anche la probabilità di vittoria di tutti i giocatori. Questi sono solo alcuni aspetti della matematica applicata al gioco del poker. Recentemente è stato condotto con grande successo uno studio su quello che viene chiamato il fattore M, ossia il fattore di Harrington. In realtà questo concetto è stato inventato da Paul Magriel, poi ripreso da Harrington in una serie di libri di successo. Qui la M serve per calcolare e dividere il proprio stack per il piatto, formato dai bui, cioè quando i giocatori scommettono senza vedere le carte, che quindi restano coperte sul tavolo. Questo articolo ha lo scopo divulgativo di creare attenzione e curiosità su come la matematica possa essere applicata nel poker.