L’intervento è stato effettuato con l’abbassamento graduale della temperatura corporea della paziente sino a 18 gradi centigradi
Una donna aretina salvata a Siena da un grave aneurisma cerebrale con un intervento di neurochirurgia in circolazione extracorporea e in ipotermia, a cuore fermo. La complessa operazione presso l’Aou Senese è durata circa 12 ore ed è stata effettuata da Giuseppe Oliveri, direttore della Neurochirurgia ospedaliera, insieme al cardiochirurgo Eugenio Neri, agli anestesisti Cesare Vittori e Francesca Diana, e a uno staff multidisciplinare altamente specializzato formato da perfusionisti e infermieri. “La paziente – spiega Oliveri – è arrivata in urgenza lamentando un forte mal di testa. Le è stato diagnosticato un grande aneurisma alla carotide cerebrale posizionato in una zona molto interna del cervello che, per caratteristiche morfologiche, non poteva essere trattato per via endovascolare. Pertanto è stato necessario un intervento di apertura del cranio e l’inserimento nell’aneurisma di 5 clip, delle piccole mollette di titanio che hanno chiuso l’aneurisma impedendo l’afflusso di sangue”. L’intervento è stato effettuato con l’abbassamento graduale della temperatura corporea della paziente sino a 18 gradi centigradi, raggiunti i quali il cuore è stato messo in circolazione extracorporea cioè la donna è stata mantenuta in vita tramite la macchina cuore-polmone. “Al termine dell’operazione – aggiunge Oliveri – abbiamo gradualmente aumentato la temperatura e ripristinato la normale circolazione sanguigna. La paziente ora sta bene ed è stata affidata alle cure del nostro neurologo di reparto, Barbara Batani”. “Abbiamo infatti organizzato il reparto secondo il modello francese, cioè affidando tutta le gestione dei pazienti prima e dopo l’intervento a un medico neurologo, migliorando in questo modo sia l’organizzazione che l’assistenza e la qualità della cura ai pazienti”, dice. La Neurochirurgia diretta da Oliveri ha una delle più alte casistiche mondiali nel trattamento in circolazione extracorporea di questi complessi aneurismi cerebrali. “Ne abbiamo fatti già otto, sia in urgenza che programmati – conclude Oliveri – grazie alla presenza di un gruppo multidisciplinare che permette di affrontare casi complessi in sicurezza”.