La prima significativa ondata di calore della stagione entro l’inizio della prossima settimana si prepara a colpire l’Italia, ed in modo particolare la Sardegna
Volgendo lo sguardo verso il medio termine si fanno sempre più concrete le possibilità per l’entrata sul bacino centro-occidentale della prima moderata onda di calore di stagione. In effetti le dinamiche della circolazione atmosferica sulla fascia tropicale africana, condizione da un significativo rallentamento del “getto sub-tropicale” sopra la fascia sahariana, lasciano supporre che entro l’inizio della prossima settimana una massa d’aria piuttosto calda e secca, d’estrazione sub-tropicale continentale, possa invadere il Mediterraneo centro-occidentale, interessando più direttamente le nostre regioni, ed in modo particolare la Sardegna, dove si potrebbero registrare valori veramente molto elevati per il mese di Maggio, ben oltre la soglia dei +34°C +35°C sull’aree più interne dell’isola (riparate dal soffio delle brezze termiche).
L’onda di calore verrà preceduta dalla risalita dall’entroterra desertico algerino di un promontorio anticiclonico, ben consolidato alle quote superiori dell’atmosfera (con geopotenziali elevatissimi prossimi ai 576 Dam e aria calda e molto secca che riempie la colonna d’aria fino alla media troposfera), facente capo direttamente alla “Cella di Hadley” in azione sull’Africa sub-sahariana. Questa struttura anticiclonica sub-tropicale nel corso della prossima settimana, fra domenica 3 e lunedì 4 Maggio, tenderà a rafforzarsi notevolmente, a causa del richiamo dall’entroterra desertico algerino occidentale, di masse d’aria molto calde e secche di matrice sub-tropicale continentale, che risaliranno lungo il margine più occidentale della struttura anticiclonica.
Ma andando più nel dettaglio questa avvezione calda, sub-tropicale continentale, particolarmente attiva a 850 hpa e 700 hpa (ben visibile dalle isoterme di +24°C +25°C che raggiungeranno l’alta costa tunisina e il Canale di Sicilia), durante la risalita verso il Mediterraneo tenderà ad estendersi alle quote superiori della troposfera (fino ai 5000-6000 metri), innescando la cosiddetta “avvezione di spessore”, ossia l’incubatore atmosferico delle opprimenti ondate di calore che investono l’area del Mediterraneo e l’Europa. Questi flussi caldi, d’origine sub-tropicale continentale (provenienti dalla regione sahariana, dai 25°-30° latitudine nord), crescendo di quota tendono ad investire una maggior fetta di troposfera, comportando importanti aumenti dei valori di geopotenziale (a 500 hpa) con tanto di strato d’inversione in alta quota che inibisce i moti ascensionali, coadiuvati da sensibili aumenti termici (sia d’origine radiativa che per il contributo dell’insolazione nei bassi strati).
L’aumento dei valori del geopotenziale in quota ovviamente tendono a stabilizzare maggiormente la massa d’aria calda, che sale dalle latitudini sub-tropicali, associando ad essa condizioni spiccatamente anticicloniche, anche se non manca mai la copertura nuvolosa, di tipo avvettivo (alta e stratiforme) per lievi avvezioni di umidità nell’alta troposfera. Questo rialzo del geopotenziale in quota, con valori fino alla 576 Dam a 500 hpa, oltre a stabilizzare la massa d’aria sub-tropicale, favorisce al contempo una recrudescenza della calura nei bassi strati, vuoi anche per il contributo dell’insolazione (visto la totale serenità dei cieli) che della stessa ventilazione meridionale, dominante in seno ai flussi sub-tropicali.
E’ proprio in questa fase che tende a svilupparsi la cosiddetta onda mobile di calore (“heat waves” in inglese) che s’innesca lungo i confini fra un’area anticiclonica, particolarmente strutturata nella media troposfera, e il ramo ascendente (bordo orientale) di una estesa saccatura che dalle alte latitudini (sub-polari) si estende verso latitudini più meridionali. In questo caso le masse d’aria molto calde che invaderanno le nostre regioni più meridionali, ed in modo particolare la Sicilia, la Calabria e la Puglia, dove si rischiano i primi +35°C stagionali, proverranno direttamente dall’altopiano di Tademait e dalla regione dei Grandi Erg occidentale. L’analisi del campo del vento, sia a 850 hpa che a 700 hpa, indica la strutturazione di una marcata ondulazione anticiclonica (venti a rotazione oraria) che aspirerà aria sempre più calda e secca dagli ormai arroventati deserti del Fezzan (sud-ovest della Libia) dall’hamada di Tincherte e dai deserti sabbiosi dell’Algeria orientale.
Su queste aree in questi giorni si formerà una vera e propria bolla di aria molto calda e secca, attiva fino alla media troposfera, che verrà surriscaldata dalle forti “Subsidenze atmosferiche” (lenti moti discendenti della colonna d’aria) che contraddistinguono l’anticiclone libico-algerino, legato alla “Cella di Hadley” sull’Africa settentrionale. Queste significative “Subsidenze” contribuiranno a far impennare le temperature, a seguito della “compressione adiabatica” delle stesse masse d’aria. Nel frattempo, durante la nuova settimana, il promontorio anticiclonico algerino, inglobando buona parte del bacino del Mediterraneo centro-occidentale, inclusa l’Italia, stabilizzerà il campo dei geopotenziale in quota, spalancando le porte ad una nuova fase di stabilità e caldo, nel corso dell’ultima decade di Giugno.
Questa nuova fase climatica stabile e soleggiata imprimerà una marcia spedita alla stagione estiva, mentre le temperature si spingeranno nuovamente su valori ampiamente sopra la media su gran parte delle nostre regioni, dove il caldo tornerà a riaffermarsi con una certa enfasi, per via dell’azione combinata dell’apporto di aria sempre più calda in quota, di matrice sub-tropicale continentale dall’entroterra desertico algerino, che si sommerà all’intensa insolazione diurna (che surriscalda per bene i terreni) e alle “Subsidenze atmosferiche” che caratterizzano il regime anticiclonico sub-tropicale. In particolare sull’entroterra sardo e della Sicilia dove si potranno registrare i primi picchi estivi di +35°C +36°C. Solo nelle zone costiere e sulle città di mare gli effetti di questa significativa ondata di calore potranno essere in parte smorzati dal soffio dei venti termici, dal mare ancora freddo.