L’obiettivo, molto ambizioso, è quello di portare sul mercato una nuova tecnologia
Avviati i test per lo sviluppo di nuove applicazioni con il grafene nei cavi elettrici di bassa tensione: la sperimentazione nasce dalla collaborazione fra Istituto Italiano di tecnologia (Iit) e la societa’ Baldassari Cavi di Lucca. L’obiettivo e’ portare sul mercato questa nuova tecnologia, non appena superati i test di laboratorio. L’accordo tra l’azienda e i ‘Graphene Labs’ dell’Iit prevede una prima fase di studio e ottimizzazione del prodotto, seguita da una fase di test per verificare se e’ possibile integrare il rame con il grafene e sull’utilizzo di questo nuovo materiale per migliorare alcune proprieta’ dei materiali usati come isolamento e guaina di protezione dei cavi.
”Il grafene – spiega Vittorio Pellegrini, direttore dei Graphene Labs dell’Iit – e’ un nuovo materiale con eccezionali proprieta’ che stiamo portando dal mondo della ricerca alla manifattura”. Il suo punto di forza, prosegue, ”e’ la possibilita’ di integrazione con i materiali impiegati nella manifattura tradizionale, migliorandone le prestazioni e ampliandone l’impiego”. Secondo Pellegrini, questa caratteristica offre una grande opportunita’ di innovazione a breve termine a piccole e medie imprese, e non richiede un cambio radicale delle loro filiere di produzione. Attualmente, il componente principale dei cavi elettrici e’ il rame, che e’ quasi interamente importato dal Cile e costoso, ma e’ difficile sostituirlo con altri metalli disponibili perche’ questi non possiedono le stesse caratteristiche e proprieta’ del rame, come flessibilita’ e conducibilita’ elettrica. Dunque si e’ resa necessaria la ricerca di nuovi materiali che, integrati con il rame o in sua sostituzione, possano permettere di ottenere cavi elettrici con le stesse prestazioni di quelli fatti in rame.