Terremoto in Nepal, Unesco: addio per sempre a pezzi di cultura eccezionale

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La zona che è crollata, e che è patrimonio dell’Unesco, è in sostanza quello che possiamo definire centro storico di Katmandu

“Sono esterrefatto e angosciato per quello che e’ successo in Nepal e a Katmandu in particolare. Viene meno un pezzo di cultura eccezionale e irripetibile” dichiara il presidente della Commissione Nazionale Italiana per l”Unesco, Giovanni Puglisi. “Il Nepal, e Katmandu in particolare – sottolinea – sono l”epicentro di un crocevia che tiene insieme tutta la tradizione religiosa buddista e una parte della tradizione religiosa tibetana che fa capo al Dalai Lama, i cui seguaci sono riusciti a fuggire dal Tibet sotto l”influenza cinese rifugiandosi appunto in Nepal. La zona che e’ crollata, e che e’ patrimonio dell”Unesco, e’ in sostanza quello che possiamo definire centro storico di Katmandu, un crogiolo di templi e palazzi, compresa la Torre Dharahara. Una torre un po” sfortunata – evidenzia Puglisi – La prima torre, infatti, costruita nell”800, si ergeva per 11 piani ed e’ crollata dopo neanche un secolo a causa di un terremoto. Poi e’ stata ricostruita ed ora, con questo terremoto cosi’ forte, la seconda, fatta di 9 piani, ha fatto la stessa fine”. Il problema, spiega il presidente Puglisi, e’ “anche il manufatto che e’ un po” particolare. Non si tratta infatti di torri costruite in cemento armato, ma con polvere di marmo e lime. Insomma, materiali molto poveri che quando arriva un terremoto di una simile portata non reggono l”impatto. Questa era una torre punto di attrazione per turisti, aveva una forma di minareto, era diventata il simbolo di Katmandu. E” come da noi crollasse la Torre di Pisa o il Colosseo. Una volta l”hanno ricostruita, ma ora non so come si metteranno le cose perche’ i danni sono enormi e credo siano danneggiati i templi e anche il palazzo Reale, ma ora e’ troppo presto per capire la portata generale del disastro”.

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