Dagli esperti di Humanitas Cancer Center, ecco 10 consigli, in una sorta di ‘decalogo dei survivors’
Sono 25 milioni nel mondo, e piu’ di 2 milioni in Italia, le persone guarite da un tumore o in cui la malattia e’ tenuta sotto controllo. Di questi, circa 1 milione e 300mila sono sopravvissuti almeno 5 anni ad una diagnosi. Sono i cosiddetti ‘survivors’ o ‘lungo sopravviventi’: un ‘esercito’, fortunatamente, sempre piu’ numeroso ma che rende oggi necessario anche un intervento psicologico ad hoc. ”Alcuni – spiegano gli oncologi, che discuteranno di questi aspetti in occasione del convegno ‘Grandangolo 2015: Tumori dell’anziano e cancer survivors in oncologia ed ematologia’ promosso dall’Accademia Nazionale di Medicina, che si terra’ a Milano il 20 e 21 aprile – possono essere considerati guariti perche’ da molti anni non sono piu’ evidenti segni della loro malattia. Per altri, sempre piu’ spesso, grazie alle moderne cure, il cancro si e’ trasformato in una ‘condizione cronica’ con cui convivere, prendendo farmaci e’ sottoponendosi a regolari controlli”. Varie in Italia le strutture specializzate per il trattamento di questi pazienti, come ad esempio l’Humanitas Cancer Center a Milano: strutture fondamentali anche perche’ riducono la pressione psicologica su questi pazienti, che non vorrebbero piu’ sentirsi ‘malati’, evitando loro di rivolgersi ai diversi reparti di cura. Anche nella lungo-sopravvivenza, avvertono i medici, la chiave e’ la comunicazione, che permette di instaurare con il paziente un rapporto di continuita’ nel tempo, ove i controlli non sono vissuti con ansia o terrore, ma come parte dell’essere presi in carico per sempre.