La ricerca si è focalizzata sull’alterata forma strutturale di una proteina, chiamata MUC1
C’e’ una proteina alterata tra i fattori che ‘accendono’ l’infiammazione che sta alla base della crescita dei tumori. Lo ha scoperto uno studio della ricercatrice italiana Sandra Cascio, vincitrice di una borsa di studio della Fondazione Ri.MED di Palermo presso l’Universita’ di Pittsburgh, appena presentato al Meeting dell’American Association for Cancer Research (AACR). Diversi studio hanno evidenziato che uno stato di infiammazione cronica promuove l’insorgenza e la progressione tumorale, ma gli eventi cellulari e molecolari che connettono questi due processi non sono stati ancora del tutto chiariti. ”Una volta conosciuti in dettaglio questi eventi – spiega Cascio – si possono sviluppare nuovi farmaci che riducano l’infiammazione localizzata a livello tumorale e quindi inibiscano la crescita del tumore stesso”. La ricerca si e’ focalizzata sull’alterata forma strutturale di una proteina, chiamata MUC1, che si associa con altre proteine, anch’esse super-espresse in condizioni di infiammazione e cancro, fra le quali la proteina p65. ”Abbiamo scoperto – continua l’autrice – che nelle cellule tumorali il complesso proteico MUC1/p65 lega il DNA e controlla l’espressione genica di alcune molecole, chiamate citochine, che promuovono l’infiammazione. Il conseguente stato pro-infiammatorio promuove, a sua volta, lo sviluppo e la progressione del tumore. Se riusciamo, quindi, a bloccare questa cascata di eventi, possiamo inibire l’espansione delle cellule tumorali”.