Un’estesa “linea di groppo” da fronte freddo all’origine della rarissima tempesta di polvere tra Bielorussia e Ucraina

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L’incredibile tempesta di polvere che nel pomeriggio di ieri ha colpito la Bielorussia meridionale e parte dell’Ucraina sarebbe stata originata da una “linea di groppo” che accompagnava il passaggio di un fronte freddo

La rarissima tempesta di polvere che nel pomeriggio di ieri, lunedì 13 Aprile 2015, ha colpito una parte dell’Ucraina occidentale e la Bielorussia meridionale, suscitando l’impressione e lo stupore delle popolazioni locali, è stata prodotta dal passaggio di un intenso fronte freddo, seguito da masse d’aria più fredde e pesanti in discesa dalla Scandinavia meridionale e dal mar Baltico. L’analisi sinottica di ieri mostrava la presenza di un esteso fronte freddo, collegato ad una depressione extratropicale posizionata poco a sud dell’Oblast’ russo di Pskov con un minimo barico al suolo di 995 hpa, che dalla Bielorussia, attraverso i Carpazi, si allungava fino all’Ungheria e all’Austria. Questo fronte freddo, associato alla circolazione depressionaria presente nell’ovest della Russia europea, scivolava lungo il margine più orientale del robusto promontorio anticiclonico azzorriano, che manteneva i propri massimi di oltre 1031 hpa proprio sul nord-est della Francia.

Con questo suo particolare assetto l’anticiclone delle Azzorre avvettava, lungo il suo bordo più orientale, aria fredda di origine polare marittima, successivamente parzialmente continentalizzata, che dalla Scandinavia meridionale e dal mar Baltico si spingeva verso la Polonia, la Bielorussia e i bassopiani dell’Ucraina, andando a rafforzare ulteriormente il fronte freddo. Nel corso del pomeriggio di ieri l’avanzata di questo fronte freddo, seguito dal rapido ingresso di venti piuttosto forti da Ovest e O-NO, che convogliavano l’aria più fredda e densa in discesa dal Baltico, si è tradotta nello sviluppo di una spettacolare “Squall line”, o linea di groppo, che dalla Bielorussia si muoveva verso l’Ucraina centrale, accompagnando il transito del fronte freddo. L’aria fredda e secca, essendo molto più pesante, si è rapidamente incuneata sotto l’aria più mite e molto umida preesistente nei pressi del suolo, facendola scalzare, in modo rapido e turbolento, verso l’alto.

Queste turbolenze, rese ancora più intense dai forti contrasti termici fra le differenti masse d’aria (quella fredda dietro il fronte freddo con quella tiepida e umida presente nel settore pre-frontale), hanno acceso forti moti convettivi (forti moti ascensionali in seno alla massa d’aria) che hanno agevolato la costruzione di imponenti annuvolamenti cumuliformi che hanno alimentato lo sviluppo di varie “Cellule temporalesche” che si sono unite fra loro lungo la linea del fronte freddo. Alcune di queste “Cellule temporalesche”, grazie al rapido sfondamento dell’aria fredda e pesante nei bassi strati, sono riuscite a svilupparsi notevolmente in senso verticale, per merito degli intensi moti convettivi prodotti dall’ingresso dell’aria fredda. In genere, in presenza di fortissimi “updrafts” l’aria trasportata dalle corrente ascensionali riesce a raggiungere la parte sommitale del cumulonembo (l’incudine), ghiacciandosi e divenendo molto più pesante e gelida rispetto le masse d’aria circostanti.

In queste situazioni si viene a formare una sacca d’aria molto fredda e pesante che con il supporto della forza gravitazionale tende a ridiscendere molto rapidamente verso la base del cumulonembo, impattando col suolo tramite le precipitazioni e forti colpi di vento lineare. Una volta raggiunto il terreno le forti raffiche di vento originate divergono dal punto di impatto determinando delle forti e alle volte violente raffiche di vento con velocità e direzione mutevole a secondo delle zone. Tale processo ha prodotto forti “downbursts” che hanno spazzato i campi e le campagne appena inaridite dal sole di Aprile, lungo il confine fra Bielorussia e nord-ovest dell’Ucraina, sollevando per aria, in modo abbastanza turbolento, un ingentissima quantità di terra e polvere finissima che ha creato un vero e proprio muro di sedimenti lungo la parte più avanzante del fronte temporalesco. Questo processo ha favorito la formazione di questa incredibile tempesta di polvere, fuori dal comune per queste aree d’Europa.

Attorno le 17:00 PM (ora locale) un imponente muro di polvere rossa, che si accompagnava al “gust front” dei temporali, ha investito in pieno l’Oblast’ ucraino di Khmelnytsky, provocando una drastica riduzione della visibilità orizzontale, a pochi metri, oltre che un temporaneo oscuramento della coltre celeste per la presenza di un ingentissimo quantitativo di finissima polvere in aria proveniente dai campi e dalle campagne dell’Ucraina settentrionale. Ma le tempeste di polvere peggiori si sono osservate proprio sulla Bielorussia meridionale dove, durante il transito del fronte freddo, si è verificato un vero e proprio “Haboob”, come quelli che solitamente si realizzano sul Sahara o sui deserti sabbiosi del Medio Oriente, durato non più di 25-30 minuti.

Il fronte freddo sull’Europa orientale responsabile dello sviluppo di questa rarissima tempesta di polvere

La nuvola di polvere, sollevata dall’imponente “downburst”, ha duramente colpito la città bielorussa di Soligorsk, dove poco dopo le 17:00 PM l’arrivo dell’”Haboob” ha praticamente oscurato tutto, tanto che in pochi secondi si è passati dalla luce del giorno alla notte fonda, fra lo stupore e la paura della popolazione locale, non abituata a convivere con simili fenomeni atmosferici. I forti colpi di vento associati al passaggio di questo esteso fronte freddo, ora allontanatosi fra l’est dell’Ucraina e la Russia sud-occidentale, sono stati registrati anche dalle varie stazioni meteorologiche sparse fra la Bielorussia e l’Ucraina. Ad esempio, la stazione dell’aeroporto di Rivne, attorno le 05:30 PM di ieri, durante il transito del fronte freddo e dell’annessa “Squall line”, ha registrato una massima raffica di ben 86 km/h da Ovest, mentre a Leopoli la raffica più forte da Ovest ha superato i 79 km/h. Notevoli anche gli 86 km/h da O-NO raggiunti a Ternopil’ e i 79 km/h da NO toccati nel corso della serata a Kiev. Ma localmente, soprattutto lungo il confine fra la Bielorussia meridionale e l’Ucraina, le raffiche più forti hanno lambito la soglia dei 90-100 km/h.

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