Le Marche nelle prossime ore rischiano di essere interessate da piogge molto copiose, si teme per la piena di fiumi e torrenti
Purtroppo come da copione, con l’arrivo del weekend, anche il maltempo è nuovamente in agguato. Dopo aver flagellato le regioni settentrionali, con piogge diffuse, forti rovesci e temporali, ora il grosso del maltempo sta scivolando verso le regioni centrali e parte di quelle meridionali, causando anche qui forte instabilità, con piogge, rovesci e temporali sparsi.
Anche il prossimo fine settimana sarà penalizzato da nubi, piogge, rovesci e temporali, che colpiranno a macchia di leopardo buona parte del territorio nazionale, con fenomeni che localmente potranno assumere carattere di moderata o forte intensità. Tutto a causa dell’isolamento, di una nuova circolazione depressionaria proveniente dalla Francia meridionale, attiva nella media troposfera, che nel corso della giornata di oggi tenderà ad occludersi sul medio Tirreno, evolvendosi gradualmente in un “CUT-OFF”, che andrà ad isolarsi dal flusso perturbato principale, che scorre a latitudini piuttosto elevate sull’Europa settentrionale, sopra i 50° di latitudine nord. Questo fronte occluso, annesso alla circolazione depressionaria, in lento spostamento verso il basso Tirreno, nel corso della giornata di domani, invaderà le regioni centro-meridionali, apportando condizioni di marcata instabilità, con piogge, rovesci e temporali che si faranno a tratti anche intensi, lungo le coste del medio-alto Adriatico, investite in pieno dalla ritornante umida da E-NE e NE che ammasserà una consistente nuvolosità da “stau” lungo i rilievi dell’Appennino Marchigiano e Abruzzese.
Questi annuvolamenti, piuttosto compatti, esaltati dal “forcing” orografico appenninico ai venti da E-NE, potranno scaricare precipitazioni davvero rilevanti fra Marche e Abruzzo settentrionale, dove si registreranno accumuli davvero consistenti. Il grosso delle piogge dovrebbe cadere proprio sulle Marche centro-settentrionali, fra il pesarese e l’anconetano, dove localmente, per via dell’intensità e della persistenza delle precipitazioni, si potranno registrare accumuli superiori ai 100-120 mm, se non pure di più sulle aree pedemontane dal Montefeltro all’Appennino Marchigiano.
Queste forti precipitazioni riversando al suolo un ingente quantitativo d’acqua in poche ore potrebbero creare significative criticità idrogeologiche, su un territorio già più volte colpito da eventi alluvionali, favorendo anche il rapido ingrossamento di fiumi e torrenti che scivolano dall’Appennino verso valle. In particolare lungo la fascia pedemontana delle Marche, dove il “forcing” orografico dell’Appennino ai venti umidi e freschi da NE, provenienti dall’Adriatico centro-settentrionale, sta esacerbando le precipitazioni, rendendole piuttosto fitte e persistenti su ampie fasce di territorio.