Cefalee: inizia una nuova era, l’emicrania si cura con i microstimoli elettrici

MeteoWeb

L’era della neuro-elettroceutica delle cefalee potrebbe presto superare quella dei trattamenti a base di farmaci

<

p style=”text-align: justify;”>Nell’ultima giornata del congresso di Stresa il Professor Alan Rapoport della UCLA University, Presidente dell’IHS, l’International Headache Society, praticamente l’OMS delle cefalee, ha sottolineato come l’era della neuro-elettroceutica delle cefalee potrebbe presto superare quella dei trattamenti a base di farmaci. Ha infatti rivelato che anche la rigida FDA, l’ente americano di controllo dei farmaci, in forza dei risultati conseguiti oltreconfine, ha anticipato di un anno l’approvazione della stimolazione vagale esterna nVNS tramite gammacore, lo strumento che si usa come un rasoio da strisciare sul collo, già disponibile in Europa, Gran Bretagna e Canada nel trattamento di emicrania e cefalea a grappolo.
emicrania-e-mal-di-testa-arriva-il-cerotto-computerizzato-contro-gli-attacchi-acutiDEPOLARIZZAZIONE ELETTRICA Uno dei principali effetti di questo device è emerso meno di un mese fa al 17° Congresso dell’International Headache Society? di Valenzia grazie ai ricercatori del Massachusetts General Hospital e dell’Harvard Medical School: i microstimoli elettrici che emette si oppongono all’onda di depolarizzazione della spreading depression, l’onda lenta di depolarizzazione diffusa che attraversa il cervello da dietro in avanti quando arriva l’attacco emicranico.
Produce squilibrio ionico, aumentato metabolismo cellulare e alterazioni locali del flusso sanguigno, nonché diffusione extraneuronale di citokine proinfiammatorie e aminoacidi eccitatori, primo fra tutti il glutammato, il neurotrasmettitore eccitatorio più potente del sistema nervoso che scatena l’ipereccitabilità neuronale da cui deriva l’attacco emicranico.
Rapoport ha sottolineato che gli studi condotti nella cefalea a grappolo con 2 stimoli di 90 secondi 3 volte al giorno per 2 mesi si sono dimostrati efficaci e privi di effetti collaterali con una riduzione degli attacchi da 7,6 a settimana a 2 soltanto, riducendo anche la necessità di ricorrere a quelli che finora erano i trattamenti di scelta per questa grave forma di mal di testa: sumatriptan e inalazione di ossigeno.
L’esperienza italiana con gammacore, altrettanto positiva, è stata riportata da Licia Grazzi del Besta di Milano che, insieme a Piero Barbanti del San Raffaele di Roma, è stata la prima a utilizzarlo nel nostro Paese: “A due ore dalla stimolazione anche in oltre metà (55,4%) dei nostri pazienti, che erano emicranici cronici, il ricorso ai loro soliti farmaci si è ridotto –conferma la Grazzi- Comunque in poco meno della metà (39,2%) il dolore si risolveva completamente entro mezz’ora e non c’è più bisogno di alcun farmaco di supporto”

Condividi