Dolore cronico: in Italia la terapia con gli oppioidi solo per il 4%

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“I dati ci restituiscono un quadro sconfortante, che testimonia, più che l’abuso, il sottoimpiego di questi farmaci”

Sono 2 milioni e mezzo i pazienti che, nell`arco di un anno, hanno ricevuto almeno una prescrizione per farmaci oppioidi a scopo analgesico: di questi solo 422.000 (17%) hanno seguito un trattamento continuativo, il 4% sul totale dei cittadini che soffrono di dolore cronico. Al pre-congress Mundipharma del World Medicine Park in corso a Maiorca, presentato il primo censimento degli italiani in cura con oppioidi: i dati confermano come nel nostro Paese, piuttosto che a fenomeni di abuso, si assista ancora a un sottoutilizzo di queste sostanze.
Il dosaggio medio giornaliero di questi medicinali, nei pazienti non oncologici, è ancora la metà rispetto a quello registrato negli altri Paesi europei; in più del 30% dei casi la dose iniziale nei mesi rimane invariata o, addirittura, subisce un decremento. Questi i trend delle prescrizioni di oppioidi nel 2013 in Italia, ottenuti da un`analisi dei dati forniti dall’Ufficio III della Direzione Generale del Sistema Informativo del Ministero della Salute. Numeri ufficiali che fanno chiarezza circa i presunti rischi di dipendenza o di abuso correlati all`impiego di queste sostanze nel nostro Paese.
farmaci-ritiratiOltre 2 mln di pazienti circa l`83%, hanno fatto un uso sporadico di questi farmaci. Il dosaggio medio giornaliero di oppioidi (espresso in mg equivalenti di morfina), è risultato, nei pazienti oncologici, di 80 mg/die, in linea con i valori del resto d`Europa e con i dati di letteratura, in quelli non oncologici, di 30 mg/die, la metà del valore su cui si attestano gli altri Paesi del Vecchio Continente (60 mg/die). Sul fronte dell`incremento posologico, inoltre, escludendo dall`analisi i primi 3 mesi di trattamento (la cosiddetta titolazione, il graduale aggiustamento della dose di un farmaco fino all`ottenimento dell`effetto terapeutico desiderato), più del 30% dei pazienti ha visto invariato il proprio dosaggio o ha subito un decremento e il 29% ha avuto un aumento, mese su mese, non superiore al 10%.
“Mentre solitamente abbiamo dati che forniscono un`istantanea del consumo di farmaci, con quest`analisi abbiamo cercato di passare dalla fotografia al film, osservando cosa accade nell`arco di un anno solare a una coorte di pazienti”, spiega Luca Miceli, autore dello studio e Dirigente medico presso la Clinica di Anestesia dell`Azienda Ospedaliero-Universitaria di Udine, diretta da Giorgio Della Rocca. “Su oltre 9 milioni di ricette, divise tra 2 milioni e mezzo di utenti, abbiamo rilevato solo 422.000 pazienti cronici, di cui 370.000 non oncologici. Sui 12 milioni di italiani che, secondo i dati di letteratura, soffrono di dolore cronico benigno, solo il 4% risulta di fatto in trattamento continuativo con oppioidi. Stessa percentuale si riscontra anche sul fronte del dolore oncologico. I dati ci restituiscono un quadro sconfortante, che testimonia, più che l`abuso, il sottoimpiego di questi farmaci”.

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