Etna, forte pressione interna: continua l’eruzione, monitoraggio costante

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La situazione viene monitorata dall’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia

E’ ripresa l’attivita’ eruttiva dell’Etna, che da mesi alterna periodi di quiescenza a fasi stromboliani brevi ma intensi. A distanza di quasi tre mesi e mezzo dall’ultimo episodio, il vulcano ha dato vita a esplosioni con l’espulsione di materiale incandescente dal nuovo cratere di Sud-Est, sia dalla bocca principale sia da una seconda e piu’ piccola bocca. Si e’ prodotta anche una colata lavica di proporzioni poco significative. La situazione viene monitorata dall’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, che ha rilevato anche un aumento dell’ampiezza del tremore vulcanico, indizio della forte pressione interna che da’ luogo all’attivita’. Stamattina una lunga colonna di fumo rossastro e’ stata ben visibile per mezz’ora: un fenomeno ricorrente quando il vulcano e’ in eruzione. E’ stato il collassamento delle pareti di una frattura, gia’ attiva nel 2014, a provocare la colonna rossastra. La spinta del magma e del gas dall’interno del vulcano ha nebulizzato la cenere che poi si e’ sparsa in cielo, assumento la colorazione rossa. La colata lavica che si dirige verso la disabitata Valle del Bove. E’ scarsamente alimentata e al momentro rimane confinata nelle zone sommitali dell’Etna, lontananissima da strutture turistiche e abitazioni.

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