Parte da Riccione ICAR la VII Conferenza italiana su Aids e retrovirus. 800 gli specialisti attesi, provenienti anche dall’estero. Test, comprensione e coscienza della malattia
Hiv ed epatiti, infezioni e nuove terapie al centro della VII Conferenza italiana su Aids e retrovirus (Icar), che si svolgerà dal 17 al 19 maggio a Riccione, presso il Palazzo dei Congressi. L’evento pone all’attenzione della comunità scientifica la necessità di individuare percorsi di diagnosi e cura dell’infezione da HIV che si basino sulle interazioni tra ricerca di base, ricerca diagnostico-clinica ed esigenze delle persone sieropositive. Tra le tematiche di questa edizione ci sono la medicina di genere, declinata non solo al femminile, e la resistenza naturale all’infezione da HIV, nonché alla comprensione di nuove strategie di eradicazione. La struttura portante di ICAR 2015 è data dai contributi dei giovani ricercatori italiani e stranieri, che nelle diverse sessioni presenteranno principalmente lavori originali. Infatti, tra le novità di questa edizione vi è anche l’apertura alla sottomissione di abstract da parte di ricercatori internazionali. Non è certo l’unica novità, infatti: “Qest’anno, per la prima volta, abbiamo deciso di organizzarlo con l’Associazione Italiana per lo Studio del Fegato, ponendo l’accento non soltanto sull’HIV ma anche sull’Epatite – spiega una dei tre presidenti del Congresso Prof.ssa Cristina Mussini, Professore Associato di Malattie Infettive e Direttore della Scuola di Specializzazione in Malattie Infettive e Tropicali, Università di Modena e Reggio Emilia – Se la prima è completamente gestita da infettivologi, la seconda coinvolge anche gastroenterologi ed epatologi.
Per quanto riguarda gli aspetti clinici dell’infezione da HIV verranno trattati , in particolare, questi temi:
PROFILASSI PRE-ESPOSIZIONE – “Uno spazio particolare, una tavola rotonda che coinvolgerà anche la società civile rappresentata dalle associazioni di pazienti e da ArciGay, sarà dedicato alla profilassi pre-esposizione: verranno presentati infatti 2 studi internazionali che hanno evidenziato l’efficacia di un farmaco utilizzato nella terapia dell’infezione da HIV nel prevenirla”.
IL RUOLO DELLA RICERCA ITALIANA – “L’Italia è stata per molti anni ai primissimi posti nel campo della ricerca sull’HIV/AIDS – dichiara il Prof. Andrea Cossarizza, Professore Ordinario Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia, e altro Presidente del Congresso ICAR – sia in termini di qualità dei progetti portati avanti, sia come quantità e livello delle pubblicazioni scientifiche. I risultati ottenuti negli anni passati sono ancora più rilevanti di quanto sembri, considerando la scarsità di risorse che erano destinate a questo importantissimo settore. Da troppi anni però non ci sono più finanziamenti istituzionali, ed il Programma Nazionale AIDS, che ha permesso l’identificazione di numerosi meccanismi d’azione del virus e di diversi meccanismi immunologici di grande importanza per la protezione dell’ospite, nonché lo sviluppo di nuove strategie terapeutiche, è stato chiuso. Questo ha drasticamente ridotto le possibilità dei ricercatori di base di portare avanti i loro progetti – e ne ha costretti molti ad emigrare.”
Nonostante i ricercatori italiani non vedano finanziamenti pubblici da numerosi anni, la ricerca sull’HIV/AIDS che viene fatta nel nostro paese con enormi sforzi continua a essere di altissimo livello. Lo dimostra la recente scoperta del Prof. Mario Giacca, pubblicata lo scorso mese su Nature, che verrà discussa per la prima volta a Riccione, e che ha dimostrato come l’integrazione del virus nel genoma avvenga nel DNA della cellula ospite a livello dei pori nucleari. Questa osservazione, che individua un nuovo possibile bersaglio terapeutico, apre quindi una serie di nuove prospettive e di possibili ricerche.
“Al Congresso saranno sviluppati numerosi altri temi – aggiunge il Prof. Andrea Cossarizza – sui quali la ricerca italiana si sta distinguendo a livello internazionale. In particolare, stiamo dando contributi di grande rilevanza in diverse aree, prima tra tutti quella che riguarda i rapporti tra HIV, attivazione immunitaria e invecchiamento accelerato del sistema immunitario. Diversi gruppi presenteranno infatti i loro più recenti lavori in merito, e di grande rilievo saranno i contributi di quei ricercatori che studiano marcatori molecolari e cellulari di invecchiamento, molecole di attivazione, effetto delle alterazioni del rapporto tra cellule CD4 e CD8 sulle altre sottopopolazioni linfocitarie, meccanismi molecolari di infiammazione. Non mancheranno studi sulle cellule immunitarie che sono presenti nell’intestino, così come analisi dei meccanismi di danno o morte cellulare indotta da molecole “self”, ovvero prodotte dallo stesso organismo. Al meeting parteciperanno anche ricercatori italiani che lavorano all’estero e ricercatori stranieri, che porteranno contributi tra i quali quelli riguardanti nuove strategie di vaccinazione, che riguardano in particolare l’utilizzo di nuovi vaccini nel modello animale più vicino all’uomo, ovvero il macaco Rhesus”.