Secondo uno studio del National Bureau of Economic Research statunitense c’è una relazione inversa tra temperatura esterna e risultati
‘Faceva troppo caldo’ puo’ diventare un’ottima scusa per un voto basso in un test di matematica. Secondo uno studio del National Bureau of Economic Research statunitense c’e’ una relazione inversa tra temperatura esterna e risultati. Lo studio ha analizzato le performance di oltre 8mila studenti a cui erano stati dati test da fare a casa di lettura e matematica. Confrontando i risultati con la temperatura media registrata nelle zone dove venivano fatti gli esami e’ emersa la relazione. ”Abbiamo trovato che le performance in matematica calano linearmente sopra i 21 gradi – scrivono gli autori – e la differenza diventa statisticamente significativa dopo i 26. Le dimensioni dell’effetto non sono trascurabili, se si passa da 21 a 30 gradi i voti diminuiscono dell’1,6%”. Le ragioni di questo fenomeno, spiega il rapporto, potrebbero essere neurologiche, perche’ il cervello dissipa male il calore prodotto se la temperatura e’ piu’ alta. L’effetto e’ piu’ marcato per le abilita’ matematiche, mentre per quelle di lettura non e’ stato riscontrato.