Spettacolare esempio di depressione chiusa in fase di colmamento sul mar di Norvegia
La spettacolare depressione extratropicale, da giorni presente sulla Scozia, responsabile dell’intensa ondata di maltempo che lo scorso martedì ha colpito i paesi dell’Europa centrale, nella giornata odierna si è spostata verso il basso mar di Norvegia, presentandosi con un minimo davvero spettacolare, totalmente chiuso. Le moviole satellitari delle ultime ore, inoltre, mettono in evidenza come la struttura spiraliforme, ormai sulla soglia del colmamento, presenti una componente “barotropica”, proprio per via del rapido indebolimento della stessa, che comunque, malgrado l’apparenza (per l’appunto ingannevole), non va confusa con chissà quale tipo di ciclogenesi tropicali o sub-tropicale.
Attualmente il vortice depressionario, chiuso da un denso anello di nubi basse che ruotano attorno il minimo di pressione, si trova localizzato nel tratto di mare a nord-ovest dalla città norvegese di Bergen, nel sud della costa norvegese. Nel corso delle prossime ore potrebbe ulteriormente avvicinarsi alle coste della Norvegia meridionale, determinando un ulteriore intensificazione dei venti da Sud e S-SO all’uscita dei principali fiordi, dove il mare si presenta fra il molto mosso e l’agitato. Ma l’approssimarsi di questa depressione in colmamento alle coste norvegesi sta producendo anche una diffusa instabilità convettiva che da sud a nord sta interessando un po’ tutta la penisola Scandinava. Specie il territorio svedese, con lo sviluppo di isolate “Cellule temporalesche”, capaci di produrre acquazzoni e occasionali fenomeni grandinigeni di piccola taglia, ben localizzati in diverse aree della Svezia centro-meridionale.
Come messo in evidenza dalle moviole satellitari la maggior parte di questi temporali si sono sviluppati nel corso del primo pomeriggio di ieri, fra le regioni svedesi del Gotaland occidentale, dello Svealand e del Norrland, per poi essere agganciati in quota, nella media troposfera (a 500 hpa), dal sostenuto flusso dai quadranti meridionali che dall’Europa centrale si spinge fino alla Lapponia, sospingendo molte di queste “Cellule temporalesche” fino alla Svezia centrale, dove vi sono fenomeni temporaleschi, con tuoni e fulminazioni. Il possente anticiclone di blocco presente sulla Russia europea erge un vero e proprio muro nei confronti dell’umido flusso zonale atlantico che si trova impossibilitato di proseguire la sua marcia verso l’Europa, arrestandosi al traverso dell’Europa centro-orientale. Pertanto le circolazioni depressionarie (extratropicali) e gli annessi sistemi frontali provenienti dall’Atlantico, una volta giunti in prossimità dell’Europa centro-occidentale sono costretti virare in direzione della Scandinavia, risalendo fino alle latitudini polari.
Tale situazione di blocco, con la presenza di questo vasto anticiclone a cuore caldo sulla Russia europea centro-settentrionale, inoltre sta contribuendo a sospingere in direzione della Finlandia e dei paesi scandinavi un flusso di masse d’aria piuttosto calde, sub-tropicali continentali, che dall’ovest della Russia europea e dalla Bielorussia si muovono in direzione delle Repubbliche Baltiche (Lituania, Lettonia ed Estonia), per poi invadere il mar Baltico attraverso l’inserimento di una moderata, a tratti tesa, ventilazione da SE e S-SE. Queste correnti calde dai quadranti sud-orientali dal Baltico tendono a risalire tutto il Golfo di Botnia, fino alle città di Lulea e Kemi, spingendosi al cuore della Lapponia svedese e finlandese, ben al di là del Circolo Polare Artico, dove l’afflusso delle masse d’aria calde dai quadranti meridionali, di lontane origini sub-tropicali, sta originando un marcato aumento termico.
Le masse d’aria calde e umide, provenienti dalle Repubbliche Baltiche invadendo la Svezia hanno fornito un buon carburante per lo sviluppo di significativi moti convettivi, capaci di favorire lo sviluppo di imponenti annuvolamenti cumuliformi (congesti e cumulonembi) che hanno raggiunto un notevole sviluppo verticale, dando la stura a rovesci di pioggia e temporali, accompagnati da lampi e fulmini. L’apporto di aria calda nei bassi strati e l’insolazione diurna di Maggio, difatti, hanno inasprito il “gradiente termico verticale”, fra aria calda nei bassi strati e infiltrazioni fredde in quota (da sud-ovest). Tale discontinuità termica presente in quota ha agevolato la genesi di significativi moti convettivi (correnti ascensionali), localmente esacerbati ulteriormente dal “forcing” orografico indotto dalle Alpi Scandinave nei confronti della ventilazione dai quadranti meridionali.
I temporali più intensi si sono formati sullo Svealand, dove si sono verificati rovesci temporaleschi anche di moderata intensità. “Cellule temporalesche” piuttosto attive, caratterizzate da una vivace attività elettrica, si sono originate anche nel centro della Svezia, apportando acquazzoni e rovesci di pioggia sparsi.