Tantissimi temporali di calore quest’oggi sull’Italia, ecco le dinamiche atmosferiche che favoriscono lo sviluppo di questo tappeto di cumulonembi

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Tantissimi temporali di calore in azione sulle nostre regioni, ecco le dinamiche atmosferiche che favorisco lo sviluppo della “termoconvenzione”

Il mese di Maggio, come da previsione, si chiude sotto il segno dell’instabilità, con lo sviluppo quasi quotidiano di rovesci e intensi temporali di calore pomeridiani lungo la dorsale appenninica e l’area alpina e prealpina. A tratti i fenomeni temporaleschi hanno assunto una notevole intensità, in particolare sulle aree pedemontane, dando luogo a locali nubifragi e occasionali grandinate, con chicchi di piccole e medie dimensioni, accompagnati da una intensa attività elettrica e tuoni veramente fragorosi.

Le numerose "Celle temporalesche" in azione sull'Italia in queste ore
Le numerose “Celle temporalesche” in azione sull’Italia in queste ore

L’intensa attività temporalesca di questi giorni, in particolare di oggi, è frutto dell’intenso “gradiente termico verticale” (forti contrasti termici in seno alla colonna d’aria) lasciato in eredità dal vasto “CUT-OFF” in quota (vortice ciclonico a carattere chiuso), che si è spostato sui Balcani, per allontanarsi successivamente in direzione della Romania settentrionale, andandosi gradualmente a colmarsi. La presenza di una moderata curvatura ciclonica delle correnti in quota ha mantenuto in vita le condizioni ideali all’attività “termoconvettiva” sui rilievi e sulle aree interne delle regioni settentrionali e centrali, favorendo lo sviluppo di grosse “Cellule temporalesche” e locali sistemi convettivi “Multicellulari”, chiamati così perché composti da più “Cellule temporalesche” aggregate fra di loro.

live temporali oggi (1)Questo tipo di temporali, associati all’instabilità dell’aria (e non a fronti o perturbazioni organizzate), si formano frequentemente nella stagione calda, fra la primavera (a cominciare dal mese di Aprile e Maggio), l’estate e la prima parte della stagione autunnale, nelle regioni dove l’innesco dei moti convettivi (correnti ascendenti) è agevolato da estese calme orizzontali delle masse d’aria e dall‘intensa e prolungata insolazione diurna. Quando un’area piuttosto umida è esposta al lungo ad un forte riscaldamento, indotto dalla forte insolazione, l’aria umida preesistente presso il suolo tende ad ascendere verso l’alto, formando dei cumuli piuttosto elevati, dall’aspetto torreggiante. In pratica l’intenso riscaldamento del suolo può formare delle grosse bolle d’aria più calda, rispetto a quella circostante, che tendono a salire verso l’alto.

18Questa bolla di aria calda e umida salendo verso gli strati superiori della troposfera si raffredda sensibilmente, condensando gran parte del vapore acqueo in essa contenuto. Si vengono così a creare le cosiddette “termiche“, intense correnti ascensionali che si espandono verso gli strati più alti della troposfera, anche sopra i 10-12 km alle nostre latitudini (a quote più alte sui tropici e all’equatore). Durante la giornata, il movimento ascendente delle masse d’aria, legato alle “termiche“, e l’instabilità atmosferica aumentano in modo sensibile. Tale situazione favorisce l’addensamento di masse cumuliformi, le parti superiori si innalzano sempre più, mentre le basi si anneriscono, divenendo scure e minacciose.

live temporali oggi (1)In questa fase la nube comincia ad assumere la forma di un grosso congesto che si evolve successivamente in cumulonembo, con la classica incudine lungo la sommità dell’imponente nube verticale. Dalla parte superiore sfuggono dei filamenti fibrosi che vengono chiamati “falsi cirri” i quali indicano come la “termica” in questa fase abbia raggiunto il limite superiore della troposfera, determinando la maturazione del cumulonembo. Qualche volta, in presenza di cumulonembi molto grossi, i “falsi cirri”, intercettati dai fortissimi venti legati alla “getto”, possono formare un velo di cirrostrati che fuoriesce dall’incudine del cumulonembo. Proprio in questo momento ha inizio il temporale, il quale avanza lungo la direzione media dei venti prevalenti nella media atmosfera, attorno i 5000-6000 metri di quota.

Temporali europaDopo circa 30-60 minuti, ma alle volte possono trascorrere anche un paio di ore, la nube diminuisce progressivamente di volume e le precipitazioni cessano assieme all’attività elettrica. Quando la corrente ascendente che ha formato il cumulonembo si arresta, per la compensazione dello squilibrio termico che ha alimentato i moti ascensionali (tale compensazione può essere determinate dalle stesse precipitazioni), la parte superiore di quest’ultimo si sfalda in più pezzi formando dei banchi di altocumuli e nubi cirriformi in quota che vengono disperse dai venti regnanti nella media e alta troposfera. Nella nube, all’inizio del temporale, si contrappongono ben due correnti adiacenti, una ascendente e l’altra discendente, denominate rispettivamente “Updraft” e “Downburst”.

995-awesomeAl suolo, attorno alla zona dove si concentrano le precipitazioni, regnano correnti aeree divergenti, che con l’andar del tempo, cioè nella fase finale, estinguono ad ogni livello i moti ascendenti, stabilendo un generale moto discendente che dai medi livelli si versa in direzione della base della nube temporalesca, perdurando fino al cessare della precipitazione. Dal punto di vista barometrico il passaggio di un temporale di calore è rappresentato da una sorta di punta, più o meno regolare, che si presenta nella curva barometrica.

temporale ieriTale punta è detta “naso del temporale” coincide con lo sfondamento dell’aria fredda discendente, tanto che il termometro può registrare un calo termico dell’ordine dei -5°C -6°C. Dopo il passaggio del temporale la pressione riprende il suo valore normale, mentre la temperature riprende a salire. I temporali “termoconvettivi” (o di calore) sono molto più frequenti nelle regioni equatoriali e tropicali, dove caratterizzano l’intera stagione delle piogge, diminuendo in genere con la latitudine. Nelle regioni continentali la massima frequenza dei temporali di calore si verifica nelle prime ore del pomeriggio, mentre sui mari e lungo le coste il momento migliore è la notte e la prima mattinata. Il periodo annuo mostra un massimo proprio nei mesi più caldi. Nelle regioni tropicali i temporali di calore sono molto più frequenti che alle nostre latitudini, specie durante la stagione delle piogge, rappresentando l’essenza di questa.

temporale 03Le piogge “zenitali” della fascia tropicale sono in larga parte attribuite a fenomeni di “termoconvenzione” che esplodono al termine del periodo più caldo dell’anno. I temporali di calore di solito sono per lo più semi/stazionari, con velocità di propagazione molto basse, a differenza dei temporali frontali che possono muoversi a velocità considerevoli, anche di 30-40 km/h.

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