Diversi studi hanno messo in luce una riduzione del 40% del rischio di tumore della bocca e della gola per chi assume alimenti che contengono vitamine del gruppo B e carotenoidi
Mangiare sano serve a prevenire e aiutare la cura dei tumori. Si stima infatti che “almeno il 30% dei tumori sia causato da comportamenti alimentari errati, come consumo eccesivo di carni rosse e basso consumo di frutta e verdura”. È quanto emerge da alcune ricerche condotte dalla Facolta’ di Medicina e chirurgia dell’Universita’ Cattolica del “Sacro Cuore” e dal Policlinico “Agostino Gemelli” di Roma, presentate oggi nella capitale nel corso della IV edizione della ‘Giornata per la Ricerca’. Tali ricerche, nello specifico, hanno evidenziato che in Italia esiste “un gradiente geografico nord-sud nella frequenza di tumori, e questo in parte e’ dovuto a differenze nella tipologia e nella quantita’ degli alimenti consumati”. Anche la crisi economica incide sulle abitudini alimentari degli italiani, “con tendenza al progressivo abbandono della dieta mediterranea e aumento di consumo, soprattutto tra le fasce sociali piu’ deboli e gli anziani, di alimenti meno costosi e insalubri, che aumentano il rischio di numerose malattie tra cui i tumori”. Spiega la professoressa Stefania Boccia, direttore della Sezione di Igiene presso l’Istituto di Sanita’ Pubblica: “Diversi studi condotti presso i nostri laboratori, anche in collaborazione con gruppi di ricerca internazionali, hanno messo in luce una riduzione del 40% del rischio di tumore della bocca e della gola per chi assume alimenti che contengono vitamine del gruppo B (quali carciofi, lattuga, broccoli, ma anche legumi) e carotenoidi (per esempio carote, peperoni, ma anche spinaci). Si noti che il cancro della bocca e della gola, legato soprattutto al consumo di alcol e al fumo- sottolinea- e’ tra i dieci tumori piu’ frequenti in Italia. E ancora, altri nostri studi hanno evidenziato un aumento del rischio di tumore dello stomaco e del fegato derivante dal consumo di alimenti grigliati, soprattutto in soggetti portatori di alcune varianti genetiche ‘sfavorevoli’. Questo apre la strada alla nutrigenomica, settore di studio che vede impegnati diversi ricercatori”. Un gruppo di ricercatori della Cattolica, intanto, e’ impegnato a identificare “specifici bersagli molecolari degli acidi grassi omega-3, di cui sono ricchi pesci come il salmone e il pesce azzurro, sulle cellule tumorali del cancro del colon e del melanoma (tumore della pelle), nutrienti che potrebbero anche contribuire a rallentare la crescita tumorale. Con queste conoscenze- spiegano dall’Ateneo- in futuro tali nutrienti potrebbero essere impiegati oltre che nella prevenzione, anche nella terapia dei tumori”. Riguardo la ricerca clinica, infine, studi in corso sempre presso l’Universita’ Cattolica stanno “valutando l’effetto protettivo di alcuni composti naturali ricchi di agenti antiossidanti presenti nel the’, caffe’, vino rosso e anche agrumi, nelle donne sottoposte a chemioterapia per trattamento del carcinoma della mammella, cosi’ come l’effetto protettivo rispetto alle enteriti di alcuni composti probiotici- concludono i ricercatori- nelle persone sottoposte a radioterapia per tumori del distretto pelvico”.