Astronomia: i venti galattici possono favorire o bloccare la creazione di stelle

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Si tratta di un progetto specifico, finanziato con fondi europei

Un team guidato da astronomi italiani ha scoperto che i grandi buchi neri al centro delle galassie possono, inaspettatamente, sia favorire la creazione di nuove stelle sia bloccarne la formazione.
Per la prima volta, evidenzia Media Inaf, il notiziario online dell’Istituto nazionale di astrofisica, entrambi gli effetti sono stati infatti osservati nella stessa galassia, grazie a un poker di studi scientifici condotti da astronomi dell`Inaf e dell`Università di Bologna che ha svelato come i venti galattici scavino delle cavità nel gas interstellare, ai bordi delle quali si accendono nuove stelle.
Si tratta di un progetto specifico, finanziato con fondi europei, che ha fruttato la prima osservazione complessiva degli effetti dei fortissimi venti galattici sulla galassia ospite, sia in termini distruttivi, spazzando via molto del gas (sia ionizzato che molecolare) contenuto nella galassia, sia in termini costruttivi, inducendo formazione stellare attraverso la compressione delle stesse nubi di gas interstellare.
Il fenomeno che gli astrofisici definiscono outflow si riferisce all`emanazione di forti venti galattici da parte di Nuclei Galattici Attivi (AGN), la parte centrale di una galassia con luminosità superiore al normale. Nel percorso evolutivo della galassia, lo spirare di questi venti corrisponde alla fase in cui l`energia liberata dall`accrescimento del buco nero al centro della galassia è tale da spazzare via tutto o parte del gas circostante.
Un fenomeno che sconvolge l`assetto della galassia e la sua evoluzione futura, ma che per i ricercatori è molto difficile da studiare, in quanto si manifesta in un periodo molto limitato della vita galattica: qualche decina, o al più centinaia, di milioni di anni. Per avere un`idea, questo equivarrebbe ad appena a qualche settimana se raffrontato con la durata media della vita umana.

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