La Cristoforetti dovrà affrontare un lungo periodo di “riabilitazione alla gravità”, le capacità psico-fisiche arrivano ad invecchiare infatti di ben 10 anni: potrebbe servire come modello per lo studio dell’invecchiamento e per la messa a punto di metodiche antiaging
Una ‘cavia’ speciale per studiare gli effetti dello spazio sull’organismo femminile, dalla riduzione della densità ossea all’equilibrio ormonale. E’ Samantha Cristoforetti, la prima astronauta donna italiana, che dopo 200 giorni nello spazio tornerà oggi sulla Terra. Oltre ai tanti esperimenti e ricerche svolte sulla Stazione spaziale per la Missione Futura dell’Agenzia spaziale italiana (Asi), la Cristoforetti sarà lei stessa una miniera di dati per gli scienziati che l’attendono al rientro. “Quando gli astronauti rientrano c’è bisogno di un lungo periodo di riabilitazione. L’eccezionalità di Samantha è il suo essere donna: potremmo capire molti effetti dello spazio sull’organismo femminile, sulla densità ossea e sull’equilibrio ormonale. Aspetti sui quali oggi non ci sono dati e lei sarà una sorta di ‘cavia'”. A parlare all’Adnkronos Salute è Filippo Ongaro, direttore scientifico dell’Istituto di medicina rigenerativa Ismerian, medico degli astronauti nella Missione Marco Polo con Roberto Vittori. “‘AstroSamantha’ è mia paziente da anni – ricorda Ongaro – e ho collaborato con lei per elaborare il suo regime alimentare durante questa la missione con un progetto nutrizionale insieme allo chef Stefano Polato: monoporzioni da mangiare come piatti unici o combinate tra loro, realizzate con metodi e ingredienti biologici: riso, quinoa, pollo, sgombro e bacche di goji”. Appena toccherà Terra, la prima donna astronauta italiana sarà subito trasportata in un ospedale da campo e poi a Mosca “per fare tutte le analisi e i test. Dopo 7 mesi – prosegue l’esperto – il suo apparato locomotorio dovrà riprendersi e per questo farà una riabilitazione fisica lunga, anche di diversi mesi. I muscoli, infatti, ‘tra le stelle’ si indeboliscono subito perché sono raramente utilizzati. Un viaggio spaziale arriva quasi a dimezzare la potenza fisica”.