Cern: al via le collisioni record per far luce sulla materia oscura

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“E’ il tempo della nuova fisica!”

Dal Cern di Ginevra primo passo verso la ‘nuova fisica’, capace di svelare il mistero della materia oscura. Sono partite le collisioni tra protoni accelerati all’energia record di 13mila miliardi di elettronvolt (13 TeV), quasi il doppio di quella che nel 2012 aveva permesso d’imbrigliare il bosone di Higgs, e con loro e’ stata avviata la raccolta di dati che potrebbe rivoluzionare la fisica, facendo luce sull’asimmetria tra materia e antimateria. Dopo il test eseguito tra il 20 e 21 maggio, gli esperimenti che dureranno per tre anni sono stati avviati nella macchina piu’ potente mai costruita dall’uomo: l’anello di 27 chilometri del Large Hadron Collider (Lhc), il superacceleratore di Ginevra. Le super accelerazioni sono registrate da quattro rivelatori sotterranei, Atlas, Cms, Alice e Lhcb. Si tratta di un’energia mai raggiunta prima in laboratorio, alla quale d’ora in poi l’acceleratore e i rivelatori lavoreranno a regime con l’obiettivo di aprire una nuova finestra sull’universo subnucleare. L’obiettivo e’ trovare la spiegazione per la materia oscura che occupa oltre un quarto dell’universo ma che la teoria Modello Standard sulla creazione dell’universo visibile non e’ stata in grado di chiarire. “E’ il tempo della nuova fisica!”, e’ stato l’entusiastico commento del direttore uscente del Cern, Rolf Heuer, che sta per essere sostituito dall’italiana Fabiola Gianotti. “Abbiamo visto i primi dati che hanno iniziato ad affluire. Vediamo che cosa ci riveleranno sul funzionamento dell’universo”, ha aggiunto. “Non succedera’ domani, dobbiamo avere pazienza”, ha osservato, tra gli applausi dell’equipe di scienziati presenti. “E’ davvero con grande soddisfazione che assistiamo all’inizio del RUN2, una nuova avventura per Lhc: l’impegno che gli Stati membri del Cern e la comunita’ scientifica internazionale hanno dedicato per decenni all’impresa e’ ora coronato da questa nuova conquista scientifica e tecnologica di Lhc, in cui l’Italia ricopre un ruolo di primo piano”, ha affermato Fernando Ferroni, presidente dell’Istituto nazionale di fisica nucleare (Infn). “Questa e’ una nuova giornata storica, non solo per il Cern, ma per la fisica delle particelle in generale, e soprattutto rappresenta il coronamento del duro lavoro di tante persone che, durante i due anni appena trascorsi, si e’ impegnata intensamente per migliorare questa macchina”, ha sottolineato Mirko Pojer, fra i responsabili delle operazione di Lhc. L’Lhc e’ il piu’ grande e potente acceleratore del mondo con la forma di un anello di 27 km di circonferenza dentro un tunnel localizzato 80 chilometri sotto terra, fra Svizzera e Francia. Nel 2012 realizzo’ una delle maggiori scoperte mai compiute nel mondo della fisica: dimostrare empiricamente l’esistenza del Bosone di Higgs, la “particella di Dio”.

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