Clima, l’impegno del G7: coperture assicurative contro i disastri

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“Una azione concreta e urgente è necessaria per affrontare il cambiamento climatico”

Il cambiamento climatico è in atto e le temperature saliranno. E ciò che il G7 si impegna a fare è tentare, con una dichiarazione abbastanza generica, di contenere questo incremento al di sotto dei due gradi. E a raccogliere 100 miliardi che serviranno a rafforzare le politiche per le rinnovabili ma anche a garantire una copertura assicurativa a una parte di quelli che subiranno le conseguenze del surriscaldamento. E’ tutto nero su bianco nel documento conclusivo del vertice. “OBIETTIVO INCREMENTO TEMPERATURE SOTTO I DUE GRADI”. “Una azione concreta e urgente – si legge nel testo – è necessaria per affrontare il cambiamento climatico”, perciò “affermiamo la nostra forte determinazione ad adottare alla Conferenza sul clima di dicembre a Parigi un protocollo”, o un altro atto “con vigore legale” applicabile a tutti Paesi, che sia “ambizioso, robusto, inclusivo e che rifletta le circostanze nazionali che evolvono”. “Questo – prosegue il documento – dovrebbe permettere a tutti i Paesi di seguire un percorso di sviluppo a basse emissioni, in linea col l’obiettivo globale di mantenere l’incremento della temperatura media globale sotto i 2 gradi centigradi”.

global-warming-is-good.jpg_415368877“PROSEGUIREMO SFORZI PER I 100 MILIARDI”. Per affrontare la situazione, continua il documento, “proseguiremo i nostri sforzi per raccogliere e mobilitare risorse finanziare crescenti, da fonti pubbliche e private, e per dimostrare che noi, e altri, siamo sulla via di raggiungere l’obiettivo dei 100 miliardi di dollari e che siamo pronti ad affrontare in modo proattivo i negoziati per queste risorse”. “COPERTURE ASSICURATIVE PER 400 MILIONI DI PERSONE”. “Intensificheremo – continua il testo – il nostro sostegno agli sforzi dei Paesi più vulnerabili per gestire i rischi connessi al cambiamento climatico e costruire resistenza. L’obiettivo è aumentare fino a un massimo di 400 milioni il numero di persone che hanno accesso a una copertura assicurativa diretta o indiretta contro l’impatto negativo del cambiamento climatico e sosterremo lo sviluppo di sistemi di allerta tempestivi nei Paesi più vulnerabili”. “Per farlo – prosegue il documento – useremo come modelli le strutture assicurative già esisitenti, come la African Risk Capacity, la Caribbean Catastrophe Risk Insurance Facility e simili, per sviluppare soluzioni e mercati in regioni vulnerabili, incluse gli Stati isola in Africa, Asia, Pacifico, America Latina e nei Caraibi”. “CI IMPEGNAMO PER PREVENIRE EPIDEMIE COME EBOLA”. Anche sull’ebola poi il G7 si è espresso in modo piuttosto generico: “Ci impegnamo – scrivono i leader – a prevenire future epidemie con l’assistenza ai Paesi per impementare le normative dell’Organizzazione internazionale della Sanità”. Il testo parla di intervenire in “almeno 60 Paesi” in cinque anni, “costruendo sulle competenze già acquisite e sulle partnership esistenti”. Il G7 offre poi “sostegno al processo in corso di riforma dell’Organizzazione mondiale della Sanità” ma senza definire alcuna risorsa. MSF: “LASCERANNO MORIRE DI NUOVO I VILLAGGI”. Una formula che non è piaciuta a Medici senza frontiere. La cancelliera Angela Merkel, sottolinea il presidente dell’organizzazione, Joanne Liu, “ha detto che avrebbe guidato la risposta globale rispetto a questo problema ma quello che è veunto fuori da questo G7 è molto deludente” e “un puro esercizio linguistico” col risultato che “se ci troveremo ad affrontare di nuovo uno scenario simile a quello dell’ebola, ancora una volta intere comunità e villaggi saranno lasciati morire fino a quando il rischio non arrivi a lambire l’occidente”. L’IMPEGNO PER I DIRITTI DEL LAVORO. Un impegno piuttosto generico – e dal sapore molto economicista – prendono i leader del G7 anche sul fronte dei diritti del lavoro, spiegando che “l’occupazione in condizioni povere e pericolose porta a perdite economiche e sociali importanti, legate anche al danno ambientale. Il G7 ha un ruolo preminente nel promuovere i diritti del lavoro, e condizioni decenti di lavoro e di protezione ambientale nella catena produttiva” perciò “ci sforzeremo – annunciano – per una migliore applicazione degli standard” contenuti negli accordi riconosciuti da Onu, Ocse e Oil. “ACCELEREMO SUL TTIP”. Un po’ più consistente invece l’accordo per il Ttip, quello per il commercio tra le due sponde dell’Atlantico: “Accelereremo immediatamente – si legge nel testo – il lavoro su tutti i tempi del Ttip, assicurando progressi in tutti gli elementi dei negoziati, con l’obiettivo di finalizzare le linee di un accordo il prima possibile, preferibilmente entro fine anno”. GLI OPPOSITORI: “IL TTIP SPAZZERA’ VIA TUTTO”. Un accordo che sta raccogliendo molta opposizione in Europa. A spiegarne le ragioni, durante le manifestazioni di Garmisch-Partenkirchen, in Baviera, sono state proprio due statunitensi, Amy e Maria, due giovani insegnanti: “Siamo qui – ha spiegato la prima – per protestare contro il Ttip e contro l’introduzione degli ogm in Europa. Siamo in Germania da otto anni”. “Siamo venute qui – dice l’altra – proprio perché in Europa la situazione è diversa. Non si mangia cibo spazzatura, il lavoratori hanno dei diritti, i sindacati sono forti. Il Ttip spazzerà via tutto, diventerà anche qui come in America. Siamo scappate e ora ci ritroveremo tutto anche qui”.

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