La Nasa sta ancora investigando le cause dell’incidente, ma in una conferenza stampa ha escluso errori umani da parte dell’agenzia
In primo piano sulla stampa Usa l’esplosione di un razzo vettore Falcon 9 di SpaceX con a bordo rifornimenti e componenti per la Stazione spaziale internazionale (Iss). Il razzo e’ esploso ieri, un paio di minuti dopo il decollo dalla base di Cape Canaveral, in Florida. Quella di ieri e’ la terza missione di rifornimento dell’Iss perduta a causa di guasti tecnici nell’arco degli ultimi mesi. Elon Musk, fondatore di SpaceX, ha citato in un tweet un aumento anomalo di pressione nel serbatoio di ossigeno liquido dell’ultimo stadio del razzo. La Nasa sta ancora investigando le cause dell’incidente, ma in una conferenza stampa ha escluso errori umani da parte dell’agenzia. L’agenzia spaziale statunitense ha espresso “delusione” per il fallimento dell’ennesima, costosa missione di rifornimento, ma ha anche cercato di gettare acqua sul fuoco, sottolineando che gli astronauti a bordo dell’Iss dispongono di rifornimenti a sufficienza per sostenerli sino all’inverno. Secondo il “Financial Times”, pero’, l’esplosione del razzo di SpaceX, unita a quella di un altro razzo privato, un Antares, lo scorso ottobre, avra’ implicazioni sia per la Nasa che per l’Aeronautica Militare degli Stati Uniti. Secondo l’analista del Lexington Institute Loren Thompson, il fallimento del lancio rafforzera’ la posizione di quella parte delle forze armate Usa che diffida della possibilita’ di rivolgersi per i lanci spaziali a un fornitore non tradizionale, vale a dire Boeing e Lockheed Martin.