Prende il nome dall’uccello simbolo della Nuova Zelanda
Tutti lo conoscono come kiwi, ossia col nome con cui questo gustoso e saporito frutto è diventato famoso, ma il suo vero nome è Actinidia chinensis; una pianta esotica di origine cinese che, intorno al 1906, un frate portò in Nuova Zelanda, iniziandone la produzione ed esportandola, poi, in tutto il mondo. E’ proprio grazie a questo che il frutto (e la pianta) prese il nome di kiwi, nome dell’uccello simbolo della Nuova Zelanda.
Bello da vedere e buono da mangiare, il kiwi vanta straordinarie virtù benefiche: è diuretico e lassativo, depura l’organismo e pulisce il colon e l’intestino, è ricchissimo di vitamina C (85 mg ogni 100 grammi di parte edibile), oltre che di carotenoidi e flavonoidi, con effetto antiage, contrastando la formazione dei radicali liberi, rafforzando il sistema immunitario, proteggendo i vasi sanguigni. Il frutto, inoltre, favorisce la trasformazione del colesterolo in sali biliari, contrastando l’aterosclerosi.Le sue fibre solubili ed insolubili, oltre a donare una sensazione di sazietà, regolarizzano l’intestino, rivelandosi efficaci nei casi di stipsi ed emorroidi; regolano il metabolismo degli zuccheri e l’assorbimento dei grassi, riducono il colesterolo nel sangue.
Il kiwi, che contiene solo 44 calorie ogni 100 grammi, è adatto a chi segue un regime ipocalorico e consigliato a chi vuol perdere peso; è indicato nelle diete dello sportivo per il suo contenuto d’acqua, antiossidanti potassio; utile nella prevenzione dei crampi muscolari e dell’ipertensione. L’arginina, poi, favorisce la circolazione sanguigna; la xantofilla combatte la disfunzione erettile e previene l’insorgenza di infiammazioni e tumori alla prostata; l’enzime actinidia facilita la digestione delle proteine.
Il kiwi è adatto anche all’alimentazione dei diabetici; in caso di anemia e depressione. Al momento dell’acquisto, assicuratevi che non siano troppo morbidi, gustandoli al naturale, mescolati allo yogurt, in macedonie, frullati, primi appetitosi (es. il risotto al kiwi) o per la realizzazione di ottimi crostini per i quali è sufficiente imburrare leggermente delle fettine di pane e porci sopra una fetta sottile di kiwi.