Lo scorso anno è stata indicata come la missione scientifica dell’anno, al primo posto in tre top ten della Scienza, paragonabile solo allo sbarco sulla Luna
La missione Rosetta, far scendere una sonda su una cometa per poterla studiare e magari scoprire i segreti dell’universo, continua a stupire ancora oggi, con il risveglio del lander Philae dopo sette mesi di ”sonno”. Il lungo viaggio della sonda Rosetta attraverso il Sistema Solare, a caccia della ‘sua’ cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko, e’ iniziato 11 anni anni fa. La missione dell’Agenzia Spaziale Europea (Esa) e’ stata lanciata il 2 marzo 2004 e da allora ha percorso 6.000 milioni di chilometri, rimbalzando due volte fra Terra e Marte per prendere la ‘rincorsa’ necessaria a raggiungere i confini del Sistema Solare. Chiamata cosi’ in omaggio alla stele che ha permesso di decifrare i geroglifici, quello di Rosetta e’ un viaggio senza precedenti e straordinario, soprattutto se si considera che sua la tecnologia a bordo e’ nata almeno 20 anni fa, quando il veicolo e’ stato progettato.
Il potere di calcolo del computer di bordo di Rosetta e’ quello di un pc della fine degli anni ’80 ed ha meno di un Megabyte di memoria. Un qualsiasi smartphone e’ migliaia di volte piu’ potente. Tuttavia il computer di bordo di Rosetta non ha perso una battuta nel suo lungo viaggio. La prima ‘spinta’ per arrivare ai confini del Sistema Solare, Rosetta l’ha ricevuta dalla Terra il 4 marzo 2005 e due anni piu’ tardi e’ stato Marte a spingerla di nuovo verso la Terra. Il secondo passaggio ravvicinato al nostro pianeta e’ avvenuto nel novembre dello stesso anno. Nel settembre 2008 la missione ha cominciato a fornire il primo risultato importante, dopo il passaggio ravvicinato all’asteroide Steins. Quindi nel 2009 e’ tornata ad avvicinarsi alla Terra ricevendo una nuova spinta, che nel 2010 le ha permesso di incontrare il suo secondo asteroide, Lutetia. Compiuta questa prima fase della missione, l’8 giugno 2011 la sonda e’ entrata in uno stato di ibernazione dal quale il computer di bordo l’ha risvegliata il 20 gennaio 2014. Nel maggio dello scorso anno la sonda ha cominciato a preparare la lunga manovra di avvicinamento che il 6 agosto l’ha portata a raggiungere la cometa obiettivo del suo viaggio, e poi con una serie di progressive frenate e’ arrivata in vista della cometa a circa 100 chilometri di distanza. Dal 20 agosto a novembre ha iniziato le manovre di avvicinamento progressivo alla cometa, fino al 12 novembre, quando ha rilasciato il lander Philae, che e’ riuscito ad atterrare sul suo nucleo. Un atterraggio pero’ non perfetto: la sonda infatti e’ rimbalzata sulla superficie della cometa per poi finire dentro un crepaccio, e quindi al buio. Cosa che ha impedito ai pannelli solari di disporre dell’energia necessaria per inviare i dati a Rosetta e quindi alla Terra. Bisognava aspettare di essere piu’ vicini al Sole, quando i raggi solari avrebbero illuminato anche quel crepaccio. Cosa che e’ avvenuta la scorsa notte. E tutto ha immediatamente ricominciato a funzionare.