Ci sono voluti sette mesi perché la sonda, che ora gode di una maggiore insolazione, si risvegliasse, il 13 giugno scorso, inviando dati per due minuti
La sonda Philae è tornata farsi sentire dopo vari giorni di silenzio nel suo viaggio verso il Sole a cavallo di una cometa e “sta molto bene”,secondo il centro Aerospaziale tedesco (DLR). L’ultimo contatto è stato di ben 19 minuti, il terzo da quando il robot è atterrato sulla cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko il 12 novembre, dopo aver viaggiato a bordo della sonda madre Rosetta. La missione Rosetta mira a svelare i segreti delle comete, ammassi di polvere e ghiaccio che secondo gli scienziati sono all’origine della formazione del sistema solare.
Dopo l’atterraggio Philae ha consumato le sue batterie senza riuscire a ricaricarle con i raggi del sole, prima di spegnersi.
Ci sono voluti sette mesi perché la sonda, che ora gode di una maggiore insolazione, si risvegliasse, il 13 giugno scorso, inviando dati per due minuti. Due giorni dopo è tornata a farsi sentire e venerdì ha inviato 185 pacchetti di dati tra le 15,20 e le 15,39 italiane. Michael Maibaum, ingegnere del Contro di controllo del lander a Colonia ha spiegato che ora il robot opera a zero gradi centigradi e la batteria è sufficientemente calda per immagazzinare energia. Philae quindi potrà funzionare anche durante la notte della cometa. Inoltre è aumentato il periodo di insolazione. “Sono illuminati altri pannelli solari, alla fine del contatto quattro pannelli ricevevano energia. Il contatto ha confermato che Philae sta molto bene” ha detto Maibaum.