Tra rievocazioni di riti pagani, splendidi canyon artificiali e un mirabile esempio di integrazione ebraica Pitigliano rimane uno dei borghi più suggestivi della Toscana
Siamo in Toscana. Pitigliano, in provincia di Grosseto, è un borgo dalla mille sfaccettature che incanta il viaggiatore per la sua posizione; le casette allineate al limite di uno strapiombo sembrano quasi voler uscire dalla roccia. Di origine etrusche , sorge su uno sperone di tufo tra valli verdeggianti, burroni e corsi d’acqua. Dal santuario mariano Madonna delle Grazie si possono ammirare le case costruite sul ciglio della rupe simili a una fortificazione. Nota come“ la piccola Gerusalemme della Maremma” per il cospicuo numero di ebrei che vi abitava, Pitigliano ha mantenuto nei secoli la sua classica struttura medievale. Oggi si presenta agli occhi del turista con un dedalo di viuzze, archi, cantine e belle piazze. Numerose le testimonianze dell’epoca passata e del meraviglioso esempio di integrazione con la comunità ebraica. Il ghetto e la sinagoga, nel cuore del centro storico, sono visitabili; qui è possibile conoscere le tradizioni della comunità che si era ritagliata, in grotte scavate nel tufo, spazi per la vita religiosa e comunitaria. Nel quartiere c’è il forno dove venivano preparati dolci e pane azzimo, il bagno rituale , la cantina e il macello in cui si lavorava la carne secondo la tradizione ebraica; a fine tour è possibile acquistare il vino kasher ( prodotto nella Cantina Cooperativa di Pitigliano) per sostenere l’associazione Piccola Gerusalemme che ha come fine la valorizzazione del borgo e dei monumenti ebraici presenti.
Tra fontane, mura antiche e vie, una più caratteristica dell’altra si arriva allo splendido Duomo con la sua facciata tardobarocca, gli interni settecenteschi e la torre campanaria. Merita una visita anche il Palazzo e la Fortezza Orsini ma è nel sottosuolo che si aprono cunicoli e gallerie, tombe e colombarie che testimoniano l’origine etrusca del borgo. Ancora oggi le abitazioni hanno tutte una cantina (una profonda gola scavata nel tufo) dove viene conservato il vino in botti o damigiane a temperature fresche. L’arte di cavare in questo luogo è antichissima.