‘Nu-Age’ ha preso il via due anni fa e si è appena conclusa la fase sperimentale: i primi dati saranno disponibili tra un anno circa
Studiare come l’alimentazione puo’ aiutare a restare giovani, o per lo meno a combattere gli effetti dell’invecchiamento. E’ l’obiettivo della ricerca ‘Nu-Age’ realizzata dal Nestle’ Institute of Health Sciences insieme all’Unione europea, e illustrata nell’ambito del convegno, ‘L’equilibrio della buona salute’ al centro congressi della fiera di Milano-Rho. “La ricerca iniziata due anni fa studia il ruolo dell’alimentazione nella prevenzione della condizione di pre-fragilita’, tipica dell’invecchiamento, nelle persone con piu’ di 65 anni – ha spiegato il Metabolic platform leader and senior scientist del Nestle’ Institute of health sciences, Sebastiano Collino – per stabilire se una dieta corretta e stili di vita salutari possono influire su questa condizione”. ‘Nu-Age’ ha preso il via due anni fa e si e’ appena conclusa la fase sperimentale, i primi dati saranno disponibili tra un anno circa. Sono 1.250 le persone provenienti dai cinque Paesi (Italia,Olanda, Polonia, Francia, Regno Unito) sopra i 65 anni di eta’, che hanno preso parte alla ricerca: per un anno hanno seguito una dieta di tipo mediterraneo, la meta’ del campione presentava una condizione di pre-fragilita’ tipica dell’invecchiamento mentre gli altri erano individui sani. “Si tratta di una delle prime ricerche al mondo di questo genere – ha spiegato il Metabolic platform leader and senior scientist del Nestle’ Institute of health sciences, Sebastiano Collino – esistono infatti pochi studi longitudinali in persone dai 65 anni in su”. Il coordinamento della ricerca e’ del professore Claudio Francheschi dell’Universita’ degli studi di Bologna. La ricerca si inserisce nell’ambito dell’epigenetica che studia come risponde il corredo genetico di una persona agli stimoli esterni come l’inquinamento, il cibo e lo stile di vita. Il Nestle’ Institute of Health Sciences si occupa di ricerca nell’ambito della nutrizione, in particolare di quelle aree scientifiche che possono essere positivamente influenzate da alimentazione e stile di vita, come salute cerebrale (degenerazione delle funzioni cognitive, morbo di Alzheimer), salute metabolica (obesita’, diabete) e salute gastrointestinale (sindrome del colon irritabile), con l’obiettivo di diffondere l’importanza di un invecchiamento sano.