Il rientro di Samantha Cristoforetti sulla Terra: tutto quello che c’è da sapere
“Il mio duecentesimo giorno nello spazio è iniziato; è stato un viaggio fantastico, grazie di avermi accompagnata. Ora è tempo di tornare a casa sulla Terra!“. Con questo il post Samantha Cristoforetti saluta tutti per l’ultima volta dallo Spazio dopo oltre sei mesi trascorsi tra le stelle. La prima astronauta della storia italiana lascera’ la Stazione spaziale internazionale con destinazione la steppa del Kazakistan, l’ormai consueto luogo di atterraggio di chi, con la navicella Soyuz, ritorna dello spazio. Ieri a bordo della Iss si è svolto il passaggio di consegne tra il comandante uscente del laboratorio orbitante che viaggia a 28.800 chilometri orari, l’americano Terry Virts, ed il russo Gennady Padalka. Ovviamente era presente anche AstroSamantha. Oggi per lei, 38 anni, capitano dell’Aeronautica Militare, è una giornata interminabile carica di emozioni e tensione. Ecco le dieci cose da sapere.
1. Chi è Samantha Cristoforetti
Nata a Milano il 26 aprile del 1977 ma cresciuta a Male’ in provincia di Trento, ‘@AstroSamantha’ ha conseguito il diploma di Liceo Scientifico a Trento, nel 1996 mentre nel 2001, si e’ laureata all’Universita’ Tecnica di Monaco di Baviera, in Germania, con un master in ingegneria. Dalla Germania alla Francia, alla Russia: ha frequentato per quattro mesi la scuola nazionale superiore di aeronautica e dello spazio di Tolosa come parte degli studi (scambio programma Erasmus) e per dieci mesi l’Universita’ Mendeleev delle Tecnologie Chimiche, a Mosca, in Russia, dove ha condotto delle ricerche per la sua tesi di laurea. Ha inoltre portato a termine un diploma di scienze aeronautiche all’Univesita’ Federico II di Napoli, Italia, nel 2005. Cristoforetti e’ Capitano dell’Aeronautica Italiana. Ha accumulato piu’ di 500 ore di volo su sei tipi di aerei militari, compresi gli SF-260, T-37, T-38, MB-339A, MB-339CD, AM-X. Ha ricevuto il titolo di volo di ‘Best Wingman’ durante l’addestramento con il T-38. Assunta dall’ESA nel settembre 2009, nel novembre 2010 ha completato con successo l’addestramento base degli astronauti che le ha permesso di partecipare a questa missione e raccontarci com’è la vita nello spazio. Amante delle escursioni a piedi, immersioni, esplorare grotte, il nuoto, la corsa, sollevamento pesi e yoga, tra gli altri suoi interessi ci sono anche le lingue straniere, la lettura e il ballo.
2. Samantha rientra sulla Terra insieme ad altri due astronauti
Dopo i festeggiamenti per la partenza assieme all’equipaggio che restera’ sulla Iss, Cristoforetti, il russo Anton Shkaplerov e Virts sono entrati a bordo della capsula Soyuz TMA-15M per indossare la tuta pressurizzata Sokol ed iniziare, sempre in contatto con il centro spaziale terrestre di Roscosmos, le operazioni di verifica sia personali che della navicella.
3. I tempi del rientro: atterraggio pochi minuti prima delle 16 italiane
Alle 12,20 la navicella si sgancera’ dal modulo russo Rassvet per iniziare il viaggio di rientro che durera’ tre ore e venti minuti. Poco dopo un centinaio di metri dal distacco, entreranno i funzione i razzi per incrementare la velocita’. Alle 15,18 avverra’ la separazione dei moduli della Soyuz e inizieranno le operazioni per l’ingresso nell’atmosfera. Dieci minuti piu’ tardi, a circa 10mila metri altitudine, si aprira’ il paracadute principale e alle 15,43 (le 19,43 in Kazakistan) e’ previsto l’atterraggio.
Il rientro sulla Terra di Samantha Cristoforetti in diretta streaming [VIDEO-LIVE]
4. Tutti i record di Samantha Cristoforetti
Samantha Cristoforetti ha battuto diversi record: innanzitutto è stata la prima donna italiana ad andare in orbita, ed è poi diventata la donna ad aver trascorso nello spazio il periodo più lungo nella storia delle missioni spaziali. La missione Futura è stata la missione dei record non solo per l’Agenzia spaziale italiana che l’ha finanziata ma anche per l’Esa. E’ iniziata ufficialmente il 23 novembre del 2014 quando il razzo Soyuz con a bordo il capitano pilota dell’Aeronautica militare, Samantha Cristoforetti e i suoi compagni di viaggio, è decollato alla volta della Stazione spaziale internazionale, raggiunta dopo una cavalcata orbitale di sole 6 ore. A causa del rinvio del rientro, inizialmente previsto per il 12 maggio, dovuto all’avaria alla navetta cargo russa Progress, la missione Futura è stata estesa di quasi un mese, consentendo alla nostra astronauta di stabilire, uno via l’altro, diversi record di permanenza nello Spazio. A conclusione della missione avrà totalizzato 200 giorni in orbita, diventando l’astronauta Esa che ha trascorso più giorni consecutivi nello Spazio in un’unica missione. Allo stesso modo, ha superato il record di permanenza orbitale italiano, detenuto finora da Paolo Nespoli con 175 giorni complessivi in due missioni. Poi ha stabilito il nuovo record assoluto di permanenza nello Spazio per una donna, superando la quota di 195 giorni che era stata precedentemente raggiunta dall’astronauta Nasa, Sunita Williams.
5. Gli esperimenti di AstroSamantha nello Spazio
Circa 200 gli esperimenti scientifici internazionali condotti sulla Iss dalla Cristoforetti e dai suoi colleghi, una decina quelli italiani, selezionati per lei dall’Asi. Oltre ai tanti esperimenti e ricerche svolte sulla Stazione spaziale per la Missione Futura dell’Agenzia spaziale italiana (Asi), la Cristoforetti sarà lei stessa una miniera di dati per gli scienziati che l’attendono al rientro. Una ‘cavia’ speciale per studiare gli effetti dello spazio sull’organismo femminile, dalla riduzione della densità ossea all’equilibrio ormonale.
6. Cosa succederà a Samantha dopo il rientro
“Quando gli astronauti rientrano c’è bisogno di un lungo periodo di riabilitazione. L’eccezionalità di Samantha è il suo essere donna: potremmo capire molti effetti dello spazio sull’organismo femminile, sulla densità ossea e sull’equilibrio ormonale. Aspetti sui quali oggi non ci sono dati e lei sarà una sorta di ‘cavia‘”. A spiegare tutto quello che succederà dopo il rientro di Samantha in un’intervista all’Adnkronos Salute è Filippo Ongaro, direttore scientifico dell’Istituto di medicina rigenerativa Ismerian, medico degli astronauti nella Missione Marco Polo con Roberto Vittori. “‘AstroSamantha’ è mia paziente da anni – ricorda Ongaro – e ho collaborato con lei per elaborare il suo regime alimentare durante questa la missione con un progetto nutrizionale insieme allo chef Stefano Polato: monoporzioni da mangiare come piatti unici o combinate tra loro, realizzate con metodi e ingredienti biologici: riso, quinoa, pollo, sgombro e bacche di goji”. Appena toccherà Terra, la prima donna astronauta italiana sarà subito trasportata in un ospedale da campo e poi a Mosca “per fare tutte le analisi e i test. Dopo 7 mesi – prosegue l’esperto – il suo apparato locomotorio dovrà riprendersi e per questo farà una riabilitazione fisica lunga, anche di diversi mesi. I muscoli, infatti, ‘tra le stelle’ si indeboliscono subito perché sono raramente utilizzati. Un viaggio spaziale arriva quasi a dimezzare la potenza fisica”. Il corpo dei ‘turisti galattici’ in casco e tuta invecchia di decenni. “Il ritmo del logoramento psico-fisico di chi sta in orbita, dove 6 mesi equivalgono a un invecchiamento di 10 anni sulla Terra – precisa il medico degli astronauti – potrebbe servire come modello per lo studio dell’invecchiamento e per la messa a punto di metodiche preventive e antiaging”. “Indubbiamente quando rientri da un lungo periodo nello spazio, in assenza di gravità, c’è bisogno poi di un adattamento all’ambiente terreste, come c’è del resto quello allo spazio che viene fatto prima di partite – osserva Ongaro – Ad esempio, gli astronauti avranno difficoltà di equilibrio, meno forza nella presa di oggetti. Poi il sistema immunitario può essersi indebolito nella stazione spaziale, quindi nel primo mese e mezzo è meglio limitare i contatti con altre persone. I dati sulla densità ossea e gli effetti dello spazio sull’equilibrio ormonale saranno molto utili – ricorda – perché ad oggi non abbiamo molti riferimenti di questo tipo sugli astronauti donne”. Sugli effetti del lungo isolamento sulla sfera psicologica, affrontato da Samantha Cristoforetti, il medico è molto ottimista: “Lei è sempre stata molto determinata e non credo abbia sofferto molto. Poi oggi, rispetto a 10-15 anni, fa gli astronauti sono più ‘collegati’ con la Terra grazie ai social network e alle mail. Così l’isolamente si attenua notevolmente”. Gli astronauti sono consapevoli di aver scritta nel proprio Dna la parola rischio, ma oggi sono anche coscienti di quanta ricerca e innovazione possono essere protagonisti con le loro missioni. “Samantha è una ‘numero uno’ – conclude Ongaro – I suoi studi e lei stessa saranno decisivi per la scienza e la medicina”.
7. I “colpi di scena” della missione Futura
Futura però è stata anche una missione contrassegnata da colpi di scena come, appunto, l’incidente alla Progress o la paura per una presunta perdita di ammoniaca a gennaio 2015. Preceduti dall’incidente alla navetta Cygnus nell’ottobre 2014 sulla quale erano stivati alcuni esperimenti destinati a Samantha, fortunatamente rimpiazzati con le copie di back-up.
8. L’attività social di Samantha
Durante Futura, Samantha ha parlato di scienza, ma anche di nutrizione, di salute, ha scattato e pubblicato centinaia di foto, ha letto libri, parlato con gli studenti, condiviso messaggi di solidarietà, come quello destinato ai piloti disabili del WeFly! Team e, soprattutto, ha mostrato al mondo il lato umano della vita nella Spazio. In questo periodo di tempo trascorso nello spazio, infatti, l’astronauta italiana non è rimasta isolata, anzi ha mantenuto un contatto diretto con la Terra tramite Twitter: con il suo account @AstroSamantha, seguito da oltre mezzo milione di follower, Cristoforetti ha mostrato la routine della vita sulla Stazione spaziale internazionale rispondendo alle domande che in molti si pongono, come per esempio come facciano gli astronauti a mangiare o andare in bagno. Ha scattato foto di diverse parti del mondo viste dall’alto, pubblicandole sempre su Twitter, ed è stata una perfetta ambasciatrice dell’Italia nello spazio, portando con sé due dei prodotti più apprezzati nella cultura italiana: il caffè e il cibo.
9. Il primo caffè espresso nello Spazio e l’identità italiana di Samantha
È stata coinvolta nel ‘Progetto ISSpresso’, con cui è riuscita a preparare il primo caffè italiano in condizioni di assenza di gravità; e ha mostrato la ricetta del suo piatto preferito, un panino con il pollo alla curcuma fatto con ingredienti a base di purè. In questi 200 giorni Cristoforetti è diventata una figura molto popolare in Italia, tanto che il premier Matteo Renzi e il presidente Sergio Mattarella hanno evidenziato l’orgoglio che rappresenta come prima italiana nello spazio.
10. L’ISS, la Stazione Spaziale Internazionale
La Stazione Spaziale Internazionale (ISS) è la cosa più grande che l’umanità abbia mai costruito nell’orbita terrestre, tanto da essere visibile a occhio nudo dal suolo. E’ grande quanto un campo da calcio ed è stata assemblata in orbita perchè non poteva essere trasportata tutta intera. Viaggia a circa 400 chilometri sopra le nostre teste girando intorno alla Terra a una velocità intorno ai 27.600 chilometri orari. Il primo equipaggio della Stazione Spaziale Internazionale iniziò la propria missione il 2 novembre del 2000, a due anni circa dall’avvio dei lavori di costruzione. Erano tre astronauti: lo statunitense William Sheperd e i russi Sergej Konstantinovi? Krikalëv e Jurij Pavlovi? Gidzenko. Attraccarono intono alle 10 del mattino e iniziarono a costruire quella che sarebbe diventata la casa in orbita di decine di astronauti, grazie alla collaborazione di tutte le principali agenzie spaziali del mondo comprese la NASA e l’ESA. La ISS è prima di tutto un grande laboratorio per la ricerca scientifica: ha reso possibile lo svolgimento di esperimenti di lunga durata sugli effetti della quasi totale assenza di peso, test che non si sarebbero potuti svolgere sulle navette spaziali che rimangono per poco tempo in orbita. L’equipaggio segue direttamente gli esperimenti, ne avvia di nuovi e comunica i risultati al centro di controllo sulla Terra, dal quale partono istruzioni su come proseguire e approfondire le ricerche, in base agli esiti ottenuti. Trovandosi in un ambiente diverso da quello terrestre, la ISS offre condizioni anomale ottimali per fare esperimenti sulle biotecnologie, la chimica, la medicina, la fisica, la meteorologia, la scienza dei materiali e l’astronomia. La parte più consistente degli studi riguarda l’organismo umano e il suo adattamento alla microgravità: si tratta di ricerche essenziali per capire come sviluppare nuovi sistemi e tecnologie per le prossime esplorazioni spaziali, forse un giorno per arrivare fino su Marte. Studiando le reazioni in un ambiente diverso dal nostro si possono scoprire inoltre molte cose sul corpo umano che possono essere utili anche per la nostra vita di tutti i giorni, grazie alla ricerca medica. Sulla Stazione da oltre tre anni è inoltre presente un rilevatore per lo studio della fisica delle particelle, le cui analisi potranno aiutare a comprendere meglio i meccanismi che portarono alla formazione dell’Universo e a dare conferma o meno dell’esistenza di tipi di materia non osservabili in laboratorio, come la materia oscura.