Grazie alle misure di “efficienza energetica” l’Italia potrebbe risparmiare fino a 33 miliardi di euro l’anno
Promuovere un nuovo modello di economia ad ”alta efficienza”, dove tutte le attività produttive siano organizzate in modo più sostenibile e i sottoprodotti mantengano il loro valore aggiunto il più a lungo possibile, attraverso il riutilizzo e il riciclo degli scarti di filiera. E’ l’obiettivo della Green&Circular Economy Alliance Officinæ Verdi, iniziativa che prende avvio oggi a Bruxelles con un ciclo di incontri alla presenza dei rappresentanti delle direzioni generali Clima, Ambiente, Energia, Ricerca e Innovazione, Politiche regionali e urbane della Commissione Europea. L’Italia è uno dei Paesi dell’Unione Europea dove il costo dell’energia è più alto. A farne le spese sono soprattutto le imprese, che pagano l’elettricità il 45% in più rispetto ai loro competitor europei. Va un po’ meglio per le famiglie, che tra gas e luce spendono per l’energia un 21% in più rispetto alla media europea. Secondo quanto emerso oggi in occasione della presentazione della Relazione annuale dell’Autorità per l’energia elettrica e il gas, nel 2014 l’incremento delle misure per l’efficienza energetica ha generato in Italia un risparmio sulla spesa energetica di 2,7 miliardi di euro, di cui 1,6 miliardi a vantaggio delle piccole e medie imprese. Un passo importante per il nostro Paese, ma c’è ancora molto da fare: secondo stime del Politecnico di Milano, il risparmio potenziale grazie allo sviluppo di misure per l’efficienza energetica ammonta a circa 33 miliardi di euro l’anno. Un uso più efficiente delle risorse lungo l’intera catena di valore potrebbe, secondo la Commissione Europea, ridurre il fabbisogno di fattori produttivi materiali del 17-24% entro il 2030, con risparmi per il settore industriale dell’ordine di 630 miliardi di euro l’anno, una riduzione di emissioni di gas serra del 70% al 2050 e un incremento del 4% annuo di Pil. ”Secondo stime dell’Università Bocconi di Milano, al 2020 saranno utilizzate 82 miliardi di tonnellate di materie prime, il 30% in più rispetto ai livelli attuali, e i consumatori entro il 2030 aumenteranno di 4 miliardi. C’è bisogno di un paradigma economico nuovo, focalizzato sull’innovazione tecnologica per il recupero di efficienza non solo energetica”, spiega Giovanni Tordi, amministratore delegato Officinæ Verdi, Energy Efficiency Investment Group di UniCredit nato dalla joint venture con Wwf, in cui è recentemente entrato Prelios Spa. L’unica possibilità di ridurre le emissioni di gas serra e rallentare la spoliazione delle risorse naturali è rappresentata da processi di produzione e modelli di consumo sostenibili, ottimizzazione della gestione di fine vita dei prodotti attraverso il recupero e riciclo affinché le risorse rimangano all’interno del sistema economico. “Per questo abbiamo lanciato da Bruxelles il progetto Green&Circular Economy Alliance con il quale intendiamo promuovere e diffondere un nuovo modello produttivo trasversale, con un focus prioritario sull’energia, sui sistemi efficienti di utenza e sullo sviluppo delle smart grid, in piena coerenza con le politiche comunitarie”, aggiunge Tordi.