Attualmente i satelliti possono vedere l’orientamento del campo magnetico della Cme con certezza solo quando è relativamente vicino alla Terra, 30-60 minuti prima
Presto le tempeste magnetiche che arrivano dal Sole, capaci di provocare blackout elettrici e dimettere in ginocchio i satelliti Gps e quelli per le telecomunicazioni, potranno essere previste con 24 ore di anticipo, grazie ad una tecnica sviluppata dai ricercatori guidati da Neel Savani, del Goddard Space Flight Center della Nasa con l’Imperial College di Londra, come si legge su Space Weather. Le Cme (cioe’ le espulsioni di massa dalla corona del Sole) sono eruzioni di gas e materiale magnetico dal Sole che possono causare problemi alle tecnologie Gps. Non tutte producono pero’ cosi’ tanto disturbo. La potenza dipende infatti dall’orientamento dei campi magnetici all’interno del materiale espulso di massa. Attualmente, i satelliti possono vedere l’orientamento del campo magnetico della Cme con certezza solo quando e’ relativamente vicino alla Terra, e 30-60 minuti prima. Un tempo insufficiente per mitigare l’impatto sui sistemi Gps. Ora, grazie ad un nuovo strumento di misurazione si puo’ prevedere con 24 ore di anticipo la dannosita’ della tempesta magnetica ai sistemi terrestri. L’orientamento dei campi magnetici nelle Cme dipende da due fattori: la loro forma iniziale, e la loro evoluzione durante il viaggio verso la Terra. Le eiezioni di massa hanno origine da due punti sulla superficie del Sole, e formano una nube a forma di croissant che si scarica nello spazio, piena di campi magnetici intrecciati che si spostano durante il viaggio. Se uno di questi campi magnetici incontra il campo magnetico terrestre ad un certo orientamento, si connettono, ‘aprendo una porta’ che consente al materiale di entrare e causare la tempesta geomagnetica. I ricercatori hanno testato questo modello su 8 precenti Cme, e i risultati sono apparsi molto promettenti nel migliorare l’attuale sistema di previsioni. Se altri test alla Nasa li confermeranno, il sistema potrebbe essere presto usato dal Noaa (l’agenzia Usa per l’atmosfera e gli oceani).