Nonostante le sue dichiarazioni sul suicidio assistito, Hawking ha affermato di volere fare altre scoperte e svelare altri misteri dell’universo prima di morire
Il fisico britannico Stephen Hawking non ha escluso la possibilità di sottoporsi a suicidio assistito se un giorno sentirà di essere un peso e non potrà più dare nulla al mondo. Lo ha detto lo stesso scienziato in un’intervista rilasciata all’emittente britannica Bbc. “Valuterò il suicidio assistito solo se sentirò un grande dolore, se riterrò di non avere più nulla da offrire e se penserò di essere un peso per chi si occupa di me”, ha detto Hawking nell’intervista, che verrà pubblicata il 15 giugno e di cui la stampa ha ricevuto alcuni estratti. Hawking affetto dall’età di 21 anni da sclerosi laterale amiotrofica, che lo ha costretto alla sedia a rotelle, ha dichiarato inoltre che “mantenere qualcuno in vita contro la sua volontà è una cosa indegna”. Nonostante le sue dichiarazioni sul suicidio assistito, Hawking ha affermato di volere fare altre scoperte e svelare altri misteri dell’universo prima di morire. Nell’intervista, Hawking ha poi parlato di questioni più personali, affermando che a volte soffre di solitudine e che le persone hanno paura di sostenere una conversazione con lui o non hanno la pazienza di attendere che componga la risposta con il suo sintetizzatore. “A volte sono timido o stanco, mi risulta difficile parlare con persone che non conosco”, ha ammesso Hawking. Alla domanda su cosa gli manchi di più della sua vita prima della diagnosi della sua malattia, lo scienziato ha risposto: “Mi piacerebbe poter nuotare di nuovo”. “Quando i miei figli erano piccoli, mi dispiaceva non poter giocare con loro”, ha aggiunto.