I dati aggiornati sono stati presentati in una sessione orale al 51° Congresso ASCO
I risultati di un’analisi ad interim di uno studio globale randomizzato di fase II (POPLAR) in pazienti con tumore al polmone non a piccole cellule (NSCLC) precedentemente trattato sono stati presentati all’ASCO. Lo studio ha dimostrato che il farmaco immunoterapico in sperimentazione MPDL3280A (anti-PDL1) ha raddoppiato la probabilità di sopravvivenza (sopravvivenza complessiva [OS]; HR = 0,47) nei pazienti in cui il tumore ha espresso i livelli più elevati di PD-L1 (programmed-death-ligand-1) rispetto alla chemioterapia con docetaxel. Un miglioramento della sopravvivenza è stato osservato anche nei pazienti con livello di espressione di PD-L1 medio e alto (HR = 0,56) o qualsiasi livello di espressione di PD-L1 (HR = 0,63), come emerge da un test sviluppato da Roche. In generale, MPDL3280A è stato ben tollerato e gli eventi avversi sono stati coerenti con quanto riportato in precedenza. I dati aggiornati sono stati presentati in una sessione orale al 51° Congresso ASCO. “I risultati presentati a Chicago sono di grande importanza perché confermano come gli anti PDL-1 abbiano il potenziale per innovare il trattamento del tumore al polmone. Dallo studio POPLAR emerge infatti come il MPDL3280A abbia fatto registrare una diminuzione del tasso di mortalità del 53% nei pazienti con tumore al polmone non a piccole cellule precedentemente trattati e con un’alta espressione recettoriale PDL-1. Si tratta di dati molto promettenti che sarà importante confermare e approfondire attraverso nuove analisi – ha commentato Filippo de Marinis, Direttore Oncologia Toracica IEO, Milano e Past President dell’AIOT (Associazione Italiana Oncologia Toracica) – come ad esempio lo studio OAK, di fase III randomizzato, che stiamo portando avanti insieme al mio team e dal quale ci aspettiamo una conferma degli importanti risultati già messi in luce dallo studio POPLAR”. A febbraio 2015 MPDL3280A ha ricevuto la designazione di “Breakthrough Therapy” da parte della FDA per il trattamento dei pazienti il cui tumore al polmone non a piccole cellule esprimente PD-L1 e che hanno avuto una progressione del tumore durante o dopo i trattamenti standard (ad esempio, chemioterapia a base di platino e target therapy per il tumore positivo alle mutazioni di EGFR o ALK-positivo).