Tumori: da una pianta molisana possibile una nuova terapia

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“Si tratta di uno studio in vitro che ha dato ottimi risultati che abbiamo la volonta’ di approfondire e verificare sul piano sperimentale umano”

Sono promettenti i risultati della ricerca di base sull’attivita’ antiproliferativa e antitumorale dell’estratto idroalcolico del Prunus spinosa, una composizione nutraceutica estratta da una pianta tipica del territorio Molisano. A illustrarli sara’ l’Istituto superiore di sanita’ (Iss) domani all’EXPO di Milano, al VII Congresso Internazionale ARTOI (Integrative Care and nutrition in oncology). Di questa pianta erano gia’ note alla comunita’ scientifica le proprieta’ antiossidanti che, pero’, non erano state sperimentate con lo scopo di ottenere una molecola di sintesi in grado di contrastare l’attivita’ proliferativa delle cellule tumorali. “Si tratta di uno studio in vitro che ha dato ottimi risultati che abbiamo la volonta’ di approfondire e verificare sul piano sperimentale umano”, ha detto Walter Ricciardi, Commissario dell’Iss. “Va sottolineato pero’ che c’e’ ancora molta strada da fare prima di dimostrare la sua efficacia sull’uomo e di affermare che l’integratore che si sta mettendo a punto, a base di quella composizione, possa effettivamente avere un’efficacia sul piano clinico”, ha aggiunto. La ricerca e’ stata condotta con l’obiettivo di verificare la possibilita’ di utilizzare in forma integrata un composto naturale a supporto della chemioterapia e della radioterapia anche con l’intento di ridurre gli effetti collaterali di tali terapie e migliorare la qualita’ di vita del paziente. “Adesso e’ conclusa la fase preliminare della ricerca – ha spiegato Stefania Meschini, ricercatrice dell’Iss presso il Dipartimento Tecnologie e Salute – e i risultati ci spingono sicuramente a continuare in questa direzione, perche’ il preparato Prunus Spinosa + CAN, utilizzato su linee cellulari umane di istotipi diversi, ha mostrato una massiccia attivita’ antitumorale che vale la pena di sperimentare anche sull’uomo”. Il passo successivo, qualora i risultati in vitro fossero confermati anche in vivo, sara’ la messa a punto di un prodotto con una formulazione chimica originale per il trattamento di alcune patologie neoplastiche.

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